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Più ti vaccini più muori: semplice correlazione o rapporto di causalità?

Stanno cominciando a uscire i primi dati sulla mortalità del 2022.
La mortalità globale (crude death rate) nel mondo non sta infatti diminuendo come ci si sarebbe aspettato dopo che il virus Sars-Cov-2 si è molto indebolito e non è più così pericoloso come nel 2021 e nel 2020.
La gente continua a morire, anche se non di Covid.
Analizziamo qui i dati grezzi sulla mortalità per tutte le cause in vari paesi del mondo.
Vi sono diversi database che producono numeri in po’ diversi ma che concordano nei trend globali. Qui useremo i dati di https://www.mortality.watch/ [1] e quelli di https://ourworldindata.org/covid-vaccinations [2].

In primo luogo tutte le fonti concordano che l’epidemia di Covid non è stata un’influenza come le altre, come si è sentito sostenere da alcuni commentatori evidentemente disinformati.

Fonte: https://ourworldindata.org/ [3]

In figura è riportato il numero dei morti nel mondo nei vari anni. Se negli anni precedenti al 2019 il numero di decessi annuali nel mondo era in aumento di circa mezzo milione di persone, dopo la diffusione del virus si è passati improvvisamente a +5 milioni di morti all’anno, con un aumento quindi di ben 10 volte rispetto al trend storico, caso mai verificatosi in precedenza.
A fine 2021 i morti attribuibili al virus, direttamente o indirettamente (cioè quelli in eccesso rispetto al trend), sono stati più di 10 milioni. Meno dei 60 milioni ipotizzati da Bill Gates prima della pandemia, almeno per ora, ma pur sempre una cifra inquietante.

Nel 2022 ci dovremmo aspettare un ritorno alla normalità, dato che le epidemie durano in genere un paio di anni, che il virus è molto meno aggressivo di prima e che il mondo è stato inondato di vaccini miracolosi in grado, secondo le promesse, di debellarlo per sempre fin dalla prima dose.

Ma non sta andando così.

Il portale https://www.mortality.watch/ [1] sta pubblicando dati di mortalità 2022 (ripetiamo ‘per tutte le cause’ e quindi difficilmente manipolabili), per i vari paesi, che lasciano sconcertati. Purtroppo non sono disponibili informazioni per tutti i paesi, si tratta di dati parziali riferentisi ai mesi di novembre (year to date) nella migliore delle ipotesi, ma sono certamente sufficienti per lanciare un urgentissimo allarme.

Salta subito agli occhi che paesi dove sono stati fatte più dosi di vaccino a persona presentano spesso un numero di morti addirittura superiore a quello del 2021.
Si potrebbe ipotizzare che in certi paesi il virus sia arrivato in ritardo (come in Australia dove nel 2022 stanno morendo il 13,5% di persone in più del 2021, o come in Giappone, in Corea o in Nuova Zelanda) ma sarebbe un’ipotesi sbagliata: i nuovi morti, anche in questi paesi, non muoiono di Sars-Cov-2 ma di una pletora di altre patologie.

Ma ancora più incredibili sono i dati di grandi paesi supervaccinati, come la Germania, l’Italia, la Francia, la Gran Bretagna, dove i morti 2022 sono circa gli stessi del 2021, nel momento di massima espansione dell’epidemia.
Viceversa in paesi dove si è vaccinato di meno le cose stanno (lentamente) tornando alla normaliltà.
Sembra esistere un netto iato tra i paesi dove si è fatta mediamente una dose di vaccino per persona o poco più (sotto le 150 dosi per 100 abitanti), dove i morti scendono, e quelli dove si sono fatte più dosi a persona dove invece si continua a morire, non si sa bene di cosa, a tassi che sono 10 volte quelli considerati normali prima del 2019.

Mettendo in correlazione i dati della mortalità nel 2022 con il numero di dosi fatte per 100 abitanti si ha un risultato clamoroso (vedi grafico in testa): più ci si vaccina e più si muore.
La retta di regressione è la seguente: F(x)= 0.14x-27.19
dove F(x) è la variazione percentuale dei morti tra il 2022 e il 2021 e x è il numero di dosi di vaccini per 100 abitanti.

Se si fanno circa 2 dosi a testa, i morti continuano a essere gli stessi del 2021, cioè esiste il fondato sospetto che 2 dosi di vaccino stiano facendo, per ora, gli stessi morti del Sars-Cov-2!

Certo sarebbe improprio confondere una correlazione con un rapporto di causalità, ma sarebbe ben più grave ignorare questo fatto drammatico (trattasi di un ‘fatto’ e non di una opinione) contrario a tutte le aspettative.

Con statistiche di questa portata e gravità, un banale principio di precauzione deve pretendere, perlomeno, un’immediata sospensione delle campagne vaccinali e una seria indagine sulle cause sul vero e proprio genocidio che sta verificandosi nei paesi più vaccinati.
Subito.