Italiani tutti, non uscite!
Il corona virus è alle porte di Milano e di Bologna. Se le due grandi città entreranno a pieno titolo nell’epidemia sarà una catastrofe.
Nessuno dice infatti che il virus si è sviluppato fino ad oggi soprattutto in provincia. L’epicentro è stata la provincia di Lodi (1035 contagiati), oggi superata dalla provincia di Bergamo (1815 casi), Brescia (1351) e Cremona (1061).
Non sono state tanto le città, per ora, ad essere colpite quanto i paesi, dove vi è una socialità forse ancora più pericolosa. Emblematico il caso della bocciofila di Medicina, un paesino del bolognese: più di 20 casi con 3 morti in due giorni ma che cresceranno. Una strage.
Milano (provincia) ad oggi ha ‘solo’ 925 contagi, quella di Bologna ‘solo’ 108.
Ma la provincia di Milano ha più di 3 milioni di abitanti, Bologna circa un milione.
Se il virus, quello cattivo, vi arriverà a pieno titolo sarà una strage. Non è infatti pensabile di poter isolare tali grandi città come è stato fatto per il paese di Codogno.
Con un tasso di letalità del 6% (quello attuale della razza italica) parliamo di 100.000-200.000 morti in poco tempo, in dipendenza di quale tasso della popolazione si infetterà.
Per cui, italiani, ma soprattutto milanesi e bolognesi, abbiamo solo un modo per cercare di evitare la strage: stare tutti in casa.
Non c’è altro modo.
Vi sono le direttive (un po’ confuse peraltro) per farlo in modo intelligente: si può portare fuori il cane oltreché, ovviamente, fare la spesa. Ma niente di più. Non andate al bar con gli amici, non andate a trovarli, non andate a cena da loro, soprattutto non andate a giocare a bocce!
Tutte le attività di tipo sociale vanno abolite per circa un mese, non di più.
Perché?
Perché o il virus per allora sarà in calo o sarà finita.
In quel caso varrà solo l’ultimo grido, quello che viene subito dopo di ‘Prima le donne ed i bambini’. L’ultimo grido prima di abbandonare la nave: ‘Si salvi chi può’.