Parte II: Il tramonto del pensiero giudaico-cristiano e la Morte della Storia. Maurizio Agostini

Parte II: Il mondo dell’Ultimo Uomo

Pubblichiamo la seconda parte del saggio di Maurizio Agostini sulla Morte della Storia. Unendo puntini apparentemente scollegati tra loro emerge una figura. E si tratta di una figura terrificante. Buona lettura.

Noi viviamo a pieno diritto nel mondo dell’Ultimo Uomo.

Come previsto da Heidegger, il linguaggio della filosofia non è più adeguato a descrivere questo Mondo Nuovo, data la sua intrinseca contraddittorietà. Useremo quindi il linguaggio della poesia e della letteratura, seguendo Nietzsche e lo stesso Heidegger.

Il nostro linguaggio diventerà qualcosa di molto poco politically correct. A volte potrebbe anche essere considerato da alcuni, prigionieri della neo lingua orwelliana, addirittura ‘volgare’. Ma, nietzschanamente, non c’è alternativa.

Il mondo dell’Ultimo Uomo è rappresentato perfettamente in una poesia: le poche parole con cui il grande Richard O’Brien chiude il suo Rocky Horror Picture Show:

And crawling on the planet’s face,
some insects called the human race.
Lost in time, and lost in space.
And meaning.’

Striscianti sulla faccia del pianeta,
alcuni insetti chiamati razza umana,
persi nel tempo, e persi nello spazio,
e nel significato.’

Il nichilismo nietzschiano fatto poesia.
Qui e ora, di solo pane, vive l’Ultimo Uomo. Smarrito e in attesa della fine.

Preziosi saranno per la nostra analisi due grandi romanzi del secolo scorso: Il mondo nuovo di Aldous Huxley (1894-1963) e 1984 di George Orwell (1903-1950).
I due libri sono sinergici e rappresentano, per così dire, due facce di una stessa medaglia. Il romanzo di Huxley è la società dell’Ultimo Uomo, così come ad alcuni piacerebbe che fosse, quello di Orwell, per quello che è realmente.

In entrambi si dà già per scontata la morte della Storia, di Dio, della religione e della famiglia, con tutto ciò che ne consegue. Si descrivono invece i modi in cui è possibile organizzare questo mondo nuovo, che richiede sempre una dittatura, sia essa soft o hard.
In entrambi ‘i diritti della collettività vengono prima di quelli che nel diciottesimo secolo si chiamavano i Diritti dell’Uomo. (Huxley, Il mondo Nuovo).

Nel Mondo Nuovo di Huxley non c’è bisogno di una rude repressione. Il consenso sociale è garantito dalla suddivisione in classi della società, dalla soddisfazione dei bisogni primari e dalla droga perfetta, il soma, ‘tutti i vantaggi del Cristianesimo e dell’alcool, nessuno dei difetti’. Un unico Stato Mondiale regola alla perfezione i bisogni umani. Impressionante una sua profezia: ‘il liberalismo, naturalmente, era morto di antrace’ (L’antrace è una malattia epidemica causata da un batterio).

La morte della Storia nel mondo di Huxley è ribadita continuamente:
La storia è tutta una sciocchezza. Una volta c’erano delle cose chiamate Piramidi, c’era una cosa chiamata cristianesimo, c’era anche una cosa chiamata Dio. Ma oggi abbiamo lo Stato mondiale e tutto va bene nel mondo’.
I pochi dissenzienti non vengono uccisi ma emarginati dalle moderne comodità, confinati in riserve, dove si vive come all’età della pietra.

Il mondo di Orwell, molto più vicino al nostro, è invece una dittatura esplicita classica, fondata sulla repressione del dissenso e sulla pretesa di ‘rieducare’ gli oppositori prima di eliminarli.
È di un’attualità impressionante anche se, all’epoca, non si potevano comprendere tutte le straordinarie implicazioni di questo capolavoro. Qui non si è ancora raggiunto l’obiettivo di un unico governo mondiale e la Terra è divisa in tre grandi super-stati, Oceania, Eurasia e Estasia che sono organizzati, al loro interno, più o meno nello steso modo. Si fanno guerre continue tra loro che, come tutte le guerre infinite, servono a mantenere lo status quo.

In Oceania, dove si trova attualmente l’Italia, campeggiano ovunque cartelli pubblicitari con su scritto:

Il Grande Fratello vi guarda (Big Brother in inglese sarebbe, in realtà, il Fratello Maggiore più che Grande Fratello ma rende bene anche così. La nota trasmissione televisiva ha sdoganato il termine).
Ma anche:
La guerra è pace
la libertà è schiavitù
l’ignoranza è forza
Affermazioni apparentemente contraddittorie ma che saranno meglio comprensibili nel seguito.

I due grandi libri profetici del novecento vedono il mondo dell’Ultimo Uomo perennemente uguale a sé stesso perché, essendo senza Storia, è destinato a essere eterno.

Analizziamo ora le seguenti caratteristiche della società dove noi stiamo vivendo oggi, che vedremo essere molto simili a quelle del mondo dell’Ultimo Uomo:

– La morte della Storia;
– La morte della metafisica e della Chiesa cattolica;
– La morte della Cultura, della Logica, della Matematica, della Scienza e della Tecnologia;
– La morte della democrazia, del contante, della privacy e del benessere diffuso;
– La morte del capitalismo e degli stati nazionali;
– La morte della Famiglia e del diritto di proprietà sul nostro corpo: sovrappopolazione e ambientalismo.

Nel commentarle esamineremo anche le novità che vi sono nate:

– la nuova ‘religione’ ecologica;
– la regressione delle masse all’infanzia (il fanciullo di Nietzsche);
– il bi-pensiero o la dissonanza cognitiva;
– la neo-lingua politically correct;
– la legalizzazione delle droghe;
– la dittatura tecnologica e sanitaria;
– il malthusianesimo e le sue conseguenze

In pratica è morto tutto ciò che ha valore ed è nato tutto ciò che valore non ha.

Diversamente dalle grandi distopie del Novecento, giungeremo però alla conclusione che l’Ultimo Uomo, essendo del tutto inutile, è condannato all’estinzione.

Nella successiva Terza parte del saggio cercheremo di intravedere cosa verrà dopo l’inevitabile massacro, utilizzando un linguaggio ancora diverso, quello apocalittico.

 

La morte della Storia

Orwell ci spiega come sia semplice far morire la Storia. Winston, il protagonista del suo libro 1984, fa addirittura questo di lavoro, riscrive la Storia.
Il regime gli trasmette delle opportune veline su quella che è la ‘verità di oggi’ e Winston aggiusta i giornali del passato, le foto e tutti i documenti necessari affinché il passato sia conforme alla volontà del presente.
Winston  ‘non era affatto sicuro che fosse davvero il 1984… Se si andava oltre gli anni cinquanta tutto veniva avvolto nella nebbia. In assenza di autentiche documentazioni perfino i contorni della propria vita divenivano sfocati… Se tutti i documenti raccontavano la stessa favola ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera. Chi controlla il Passato controlla il Futuro. Chi controlla il Presente controlla il Passato.

È quello che ci succede oggi nel nostro mondo quasi tutti i giorni, senza che noi ci facciamo caso.

Per fare solo un piccolo esempio, il vaccino anti Covid AstraZeneca, al suo lancio, fu consigliato solo per i giovani. Dopo un po’ fu consigliato per tutti, e dopo un altro po’ fu proibito ai giovani e consigliato agli anziani.
Chi si ricorda più che, all’inizio, Astrazeneca era proibito per gli anziani? Nessuno. La Storia è stata cancellata.
Nel mondo di oggi le notizie del passato si lasciano lì, tanto nessuno le legge e le trova più. Chi si ricorda più del fatto che all’inizio della pandemia tutti gli scienziati sostenevano che le mascherine erano inutili? Nessuno.
Chi si ricorda più della battaglie ‘No euro’ di Grillo? Nessuno.
Facebook, Twitter, Instagram stanno facendo un buon lavoro. Hanno addirittura censurato il presidente degli Stati Uniti. Quando Google toglierà anche i riferimenti di ricerca ecco che la loro Storia sarà cancellata per sempre, come in 1984.

(È per questo che non ci si può fidare di internet, dove possono farti scomparire con un solo clic del computer. L’informazione vera del futuro potrà essere quasi esclusivamente cartacea. Libri usati, fotocopie, o eventualmente anche pdf, tramandati segretamente su server protetti per poi essere stampati a casa propria. Si tratterà di una informazione ‘catacombale’, l’unica che potrà considerarsi veritiera, ndr).

Per dimostrare la profondità del pensiero post-nietzschiano di Orwell è bello leggere un piccolo dialogo tratto dal romanzo. Winston contatta un certo O’Brien, che sembra essere un oppositore del regime. Ma il regime è perfetto e O’Brien è solo uno dei suoi capi, che si finge un dissidente per rastrellare gli individui non allineati (come faceva Grillo insomma, ndr). Invita Winston a casa sua per fingere di arruolarlo nella resistenza e brindano al successo della loro ‘opposizione’:

A chi vogliamo brindare stavolta? Disse O’Brien con una sfumatura d’ironia nella voce. ‘Alla disfatta della Psicopolizia? Alla morte del Grande Fratello? All’umanità? Al Futuro?’
Al Passato’ disse Winston.
Il Passato è più importante’ convenne O’Brien.

È il Passato la cosa più importante, perché senza Passato non esiste Futuro.

Rispetto a 1984 il nostro mondo è forse un po’ meno efficiente (per ora) nel cancellare la Storia ma più efficiente nel renderla inessenziale, contando di sommergere la verità e il passato in un mare di notizie nuove e inessenziali.

Ma, per far morire davvero la Storia in modo totale, è necessario abolire anche la tradizione giudaico cristiana, sia nella forma originale che in quella laica. Cioè è necessario che muoiano anche le seguenti altre cose.

 

La morte della metafisica e della Chiesa Cattolica

Il termine metafisica è qui usato in senso aristotelico, cioè per tutto ciò che viene ‘dopo’ la fisica e ‘al di là’ della fisica. Comprende ovviamente la filosofia, Socrate, Platone, Aristotele, ma anche Cartesio, con la sua metafisica fondata sulla ragione, Kant, Hegel e lo stesso Nietzsche. Comprende ovviamente la teologia con Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino.

Nelle nostre profezie di riferimento di Huxley e Orwell non vi è il minimo accenno a tutto ciò: è dato per scontato che non interessino più a nessuno.

Nel nostro mondo stiamo arrivando a questa conclusione proprio in questi tempi. Tutto o quasi è morto e sepolto grazie al Covid. L’Ultimo Uomo non ne sentirà la mancanza, i suoi occhi sono miopi, egli vede solo da vicino e nega che, lontano, esista qualcosa.

Le sue televisioni, i suoi telefonini, i suoi computer non dicono mai una parola su tutto quello che non si vede, non si tocca o non si mangia.
Non è solo il fatto che le masse sempre più ignoranti non sono in grado di capire, è qualcosa di più. È censura: non se ne deve parlare.
L’Ultimo Uomo non deve sapere che senza metafisica non esiste più neppure la fisica perché, come diceva Goethe, ‘ogni fatto è già una teoria’ e deve restare inevitabilmente prigioniero delle fake news di regime, alle quali crede ciecamente.

Il processo parte da lontano. Vediamo di esaminare, per sommi capi, il suo sviluppo storico, prima che sia proibito farlo, per legge.

Il principale motore della metafisica nel mondo occidentale è stata la Chiesa Cattolica, che, dai suoi pulpiti, ogni settimana incoraggiava i fedeli a concentrarsi su qualcosa che non fosse la sola materialità del mondo.

Da molti anni il contenuto metafisico del messaggio cattolico è in continua diminuzione e oggi si può dire non esista più. Bergoglio non ha quasi mai pronunciato una parola di trascendenza durante tutto il suo pontificato. La religione cattolica è diventata uno scialbo buonismo universale al servizio dei potenti, in un silenzio quasi generale.

Il mondo medioevale, dominato dalla metafisica cristiana, cominciò a entrare in crisi già con il Rinascimento italiano, a causa della riscoperta dei libri antichi che arrivavano nella Firenze di Lorenzo il Magnifico dall’esausta Costantinopoli.
I maghi del Rinascimento, Pico della Mirandola (1463-1494 d.C.) e Marsilio Ficino (1433-1499) in testa, traducevano Platone, commentavano Ermete Trimegisto, scrivevano libri in odore di eresia, insomma riportavano in auge una corrente sotterranea eversiva che, in fondo, era sempre esistita nei meandri della Storia.

Ma la prima vera crisi cominciò con la nascita del Protestantesimo di Lutero (1483-1546 d.C.), che sostenne la libera e individuale interpretazione delle scritture e che sottrasse alla Chiesa cattolica una buona metà del mondo cristiano. Con la successiva nascita della Scienza (Galileo, 1564-1642 a.C. e Cartesio, 1596-1650 a.C.), che propose schemi di pensiero che rifuggivano in gran parte dalla metafisica cristiana, il potere della Chiesa si incrinò ulteriormente. Molte cose del mondo, a quel punto, si potevano ‘spiegare’ senza ricorrere al sovrannaturale cristiano.

Nella sua tensione totalitaria (nel senso che il pensiero cristiano voleva rendere conto della totalità del mondo) la Chiesa si arroccò su posizioni difensive che le permisero di rimandare lo scontro finale.
Fu quindi solo con il secolo dei Lumi e la Rivoluzione Francese che le cose volsero al peggio.
Ormai la visione del mondo e della Storia dei laici prescindeva dal metafisico e la Chiesa non sapeva come controbattere. Ma non ritenne di dover cavalcare il nuovo pensiero e di riconoscere le istanze ‘cristiane’ insite nella Rivoluzione Francese, come invece fece Hegel.
Subì l’evoluzione della Storia come un attacco verso sé stessa, frutto semplicemente di un complotto massonico (cosa vera peraltro).
Leone XIII nell’enciclica Humanum Genus del 20 aprile 1884, chiariva che non considerava casuale lo sviluppo del ‘liberalismo’:

Nella nostra epoca, i fautori del male sembrano essersi coalizzati in uno sforzo immenso, sotto l’impulso e con l’aiuto di una società diffusa in un gran numero di luoghi e fortemente organizzata, la società dei massoni.’

La prima scomunica contro i massoni risaliva al 1738 da parte di Clemente XII, rinnovata da Benedetto XIV nel 1751. Successivamente Pio VII (1821) se la prese in particolare con i Carbonari.
Ma il sospetto era che, in fondo in fondo, la preoccupazione della Chiesa, più che per la fine della metafisica, fosse più concentrata sulla imminente fine del suo potere temporale, il che non faceva altro che rafforzarne le opposizioni.

Fu solo molto dopo la Rivoluzione Francese che si sviluppò un movimento dentro il cattolicesimo teso a conciliare il pensiero cristiano con le novità del mondo (con De Lamennais (1782-1854), Marc Sangnier (1873-1950), Jacques Maritain (1882-1973), Yves Congar (1904-1995)) e che sfociò infine nel Concilio Vaticano II (1962-1963).

La massoneria nel frattempo non era stata con le mani in mano: ‘Il lavoro che noi intraprendiamo non è opera di un giorno, né di un mese, né di un anno. Può durare parecchi anni, forse un secolo, ma nei nostri ranghi il soldato muore e la battaglia continua… Quel che dobbiamo chiedere è un Papa adatto ai nostri bisogni’ (Alta Vendita dei Carbonari 1820-1846 tratto da M. Lefevre. Lo hanno detronizzato).

Secondo Lefevre: ‘il Concilio Vaticano II fu un complotto preparato in anticipo da anni. Sapevano quel che bisognava fare e chi lo avrebbe fatto. E, disgraziatamente, questo complotto è riuscito, il Concilio è stato in gran maggioranza intossicato dalla propaganda liberale’ (M.Lefevre. Lo hanno detronizzato).
Per Lefevre, oltre alla rinuncia della propria presenza nella mondo, i mali del Concilio furono il sincretismo religioso, il ‘dialogo’ con le altre religioni, la libertà religiosa, cioè il dare spazio al grande piano dei massoni di ‘mettere sullo stesso piano di uguaglianza tutte le forme religiose’. In sostanza la Chiesa ‘si convertì’ al mondo.

L’analisi più convincente è però senz’altro quella che fece l’allora cardinale Ratzinger, nel 1985, che diventerà poi l’Ultimo Papa col nome di Benedetto XVI nel 2005: ‘Il problema degli anni ‘60 era quello di acquisire i migliori valori espressi da due secoli di cultura liberale. Si tratta di valori che, anche se nati al di fuori della Chiesa, possono trovare il loro posto nella visione del mondo di questa. Ed è quello che è stato fatto’ . Hegel docet, insomma.
Ma adesso il clima è diverso, è parecchio peggiorato rispetto a quel che giustificava un ottimismo senza dubbio ingenuo. Ora bisogna cercare un nuovo equilibrio.
I risultati che hanno seguito il Concilio sembrano crudelmente opposti all’aspettativa di tutti, a cominciare da quella di papa Giovanni XXIII e Paolo VI… per riprendere le parole Paolo VI si è passati dalla autocritica all’autodistruzione… Ci si aspettava un balzo in avanti e al contrario ci si è trovati dinanzi ad un processo evolutivo di decadenza’ (V. Messori. Rapporto sulla fede, 1985).

La diagnosi del teologo Ratzinger, è perfetta: ci abbiamo provato con il Concilio Vaticano II ad incorporare i valori laici compatibili con il pensiero giudaico-cristiano, ma non ha funzionato: il nichilismo nietzschiano ha vinto.

I Papi post conciliari cercarono comunque di mantenere un collegamento alla tradizione fino a Ratzinger, che invece, con la sue dimissioni, ha voluto marcare la discontinuità con il suo successore.

Bergoglio infatti non può più essere considerato un esponente della Chiesa cattolica non avendo più connessioni con i tormenti conciliari. Molti cattolici, nonostante la tradizionale sottomissione gerarchica, esprimono grandi perplessità sul suo operato.
Monsignor Viganò, per esempio, non ha peli sulla lingua:
Come ormai è evidente, colui che occupa la Sede di Pietro, fin dall’inizio ha tradito il proprio ruolo, per difendere e promuovere l’ideologia globalista, assecondando l’agenda della deep church, che lo ha scelto dal suo grembo’ (qui)

Forse non può neppure dirsi che Bergoglio sia un antipapa perché, con la Fine della Chiesa, i Papi non esistono più.
Bergoglio non ha infatti in animo di abolire il cattolicesimo ma di trasformarlo in una nuova pseudo-religione, quella nietzschiana, la Religione della Dea Gaia.
L’ambientalismo assume nel mondo dell’Ultimo Uomo la forma di una vera e propria religione: deve farlo perché, da un punto di vista logico, le sue contraddizioni e falsità interne lo renderebbero insostenibile. Senza più un vero e proprio Dio, mantiene però un certo afflato apocalittico, così come anche una sorta di peccato originale: siamo proprio noi la feccia dell’universo, noi che roviniamo la Grande Madre Terra.
Il signor Bergoglio ha quindi ricevuto Greta Thunberg nel settembre 2019 dandole tutto il suo appoggio e dicendole: ‘Vai Avanti’.
Il 22 aprile 2020, in piena pandemia, Bergoglio si è espresso così: ‘Abbiamo peccato contro la Terra… Dio perdona sempre, noi perdoniamo alcune volte sì e alcune volte no, la Terra non perdona mai’ (udienza di Bergoglio in occasione della Giornata della Terra, tratto da G. Marletta, P. Gulisano, L’ultima religione).

Uno dei gesti più clamorosi di Bergoglio è stato, nell’ottobre 2019, l’intronizzazione di in San Pietro di Pachamama (Madre Terra in lingua quechua). La divinità amazzonica è stata portata in processione nella Basilica di San Pietro (era un idolo incaico della fertilità, una statuetta di donna, nuda e gravida) in nome del ‘dialogo’ tra le religioni.
Della divinità incaica nessuno aveva mai sentito parlare, né nessuno sentiva la necessità del ‘dialogo’ con una ‘religione’ indigena che avrà al massimo qualche centinaio di adepti.
In realtà la blasfema processione aveva lo scopo non troppo recondito di aprire le porte alla Grande Madre, l’Ultima Dea della religione ecologista, Gaia.

Bergoglio si è schierato a sostegno delle tesi mondialiste del Nuovo ordine mondiale senza alcun distinguo. Mitizzazione del migrante (il 29 settembre 2019 ha fatto installare un monumento ai migranti in Piazza San Pietro, vedi foto), apertura ai gay, ambientalismo come base per la nuova religione, chiusura verso i sovranisti, ‘buonismo universale’, ma solo verso quelli indicati dalle elite, mai una parola contro le multinazionali, pieno appoggio al complotto pandemico, etc.

L’ultima perla, in ordine di tempo (25 marzo 2021): Bergoglio ha nominato Juan Carlos Cruz, prete omosessuale dichiarato, nel ‘Pontificio Comitato per la Tutela dei Minori’.
Cruz aveva appena attaccato la Congregazione per la Dottrina della Fede, che recentemente non se l’era sentita di benedire le unioni gay, con le seguenti parole: ‘Se la Chiesa e la CDF non avanzano con il mondo… i cattolici continueranno a fuggire.’ E aveva aggiunto che il Papa era d’accordo con lui. In effetti Bergoglio, qualche tempo fa, lo aveva rassicurato dicendogli che ‘era stato Dio a renderlo gay’.
Siamo certi che Cruz farà, con sommo giubilo, il suo lavoro di tutelare i minori e avviarli sulla retta via.

Anche se vi è ancora chi riconosce la buona fede della Chiesa nel tentativo di invertire la drammatica crisi delle vocazioni, che risale a decenni addietro, il servilismo di Bergoglio per le elite mondialiste non può non sconcertare.

Quale sia il fascino della nuova ‘religione’ ecologico-buonista non è dato sapere. Di certo pretendere un rilancio delle vocazioni (ai minimi di sempre) solo per sostenere l’agenda politica di Soros e della finanza mondialista sembra una pia illusione.

È giunto il tempo di prendere atto che la Chiesa cattolica è morta, Dio è morto e la pochezza della nuovo corso basato sull’ambientalismo, su Gaia, sullo sradicamento dei migranti è solo imbarazzante.

 

La morte della Cultura, della Logica, della Matematica, della Scienza e della Tecnologia.

Abbiamo già visto che, per Nietzsche, alla fine della civiltà giudaico-cristiana, l’uomo diventerà ‘come un fanciullo’ e si imporrà una specie di pseudo religione ambientalista, dove il peccato più grave sarà mancare di rispetto alla natura.

Nietzsche dà a queste due trasformazioni connotati positivi ma è davvero difficile capire tramite quali artifici intellettuali sia riuscito ad autoconvincersi.

Il ridurre l’uomo a un fanciullo serve infatti solo a renderlo facilmente manipolabile, mentre il credo ecologista serve a fargli capire che non è più al centro dell’universo, ma, anzi, che è proprio lui il cancro della Terra.
Un opportuno senso di colpa imposto dall’alto, un nuovo peccato originale, sarà molto utile per fargli accettare i provvedimenti punitivi via via programmati.

Il primo obiettivo, la riduzione dell’uomo ad un bambino, è stato perseguito attraverso la distruzione della cultura umanistica e della scuola, la diffusione di internet e dei cellulari, l’infantilismo dei programmi televisivi che hanno reso semi-analfabete le nuove generazioni.
Molti ragazzi non sono più neanche in grado di leggere e scrivere correttamente e si affidano ai messaggi vocali su Whatsapp, che riducono l’efficienza della comunicazione rispetto alla scrittura di circa un fattore 10.
Su internet si assiste alla proliferazione di video, video giornali, video comunicati, video tutto perché hanno molti più like di un articolo scritto. Non si sa come sia possibile, perché per vederne uno ci vuole un’ora mentre per leggere l’informazione equivalente ci vorrebbero cinque minuti.
E ciò è vero anche per la controinformazione, purtroppo, sommersa da video inutili e ripetitivi.
Ma, se la gente non sa più leggere, cosa si deve fare?

Per far regredire l’uomo all’infanzia e renderlo incapace di intendere e di volere sono stati decisivi due mezzi lucidamente descritti dal nostro Orwell: la neo-lingua e il bi-pensiero

L’introduzione della neo-lingua costringe tutti a dover parlare sempre in ‘politically correct’. Non si possono usare vocaboli scomodi, si è obbligati all’uso di pseudo-sinonimi, si deve contrarre il vocabolario.
Non si può più dire ‘negro’ ma si deve dire ‘di colore’, non si può più dire ‘cieco’ ma bensì ‘non vedente’. Ma perché?

Il motivo, secondo Orwell, è sottile: lo scopo della neo-lingua è, poco alla volta, impedire ogni altra forma di pensiero che non sia quello politicamente corretto:
Ogni anno il lessico della neo-lingua invece di estendersi si riduceva. Ogni riduzione era considerata un successo perché più si riducevano le possibilità di scelta minore erano le tentazioni di mettersi a pensare. Nella neo-lingua era impossibile, se non a livello minimo, esprimere opinioni non ortodosse. Ogni pensiero eretico sarebbe stato letteralmente impossibile.
La parola pensiero infatti non esiste in neo-lingua. Le parole onore, giustizia, morale, democrazia, scienza, religione avevano semplicemente cessato di esistere. Le parole connesse ai concetti di libertà e uguaglianza erano tutte contenute nella stessa parola: psicoreato.’

Il linguaggio non è cosa che è in potere dell’uomo ma è l’uomo in potere del linguaggio. È per questo che la neo lingua toglie potere all’uomo, perché si può pensare solo ciò che rientra nell’ambito di un certo linguaggio. Senza le parole non c’è pensiero: nessuna cosa è dove parola manca.

Se non si può più dire ‘madre’ o ‘padre’ essi non esistono più.

Heidegger sostiene infatti che il pericolo più grande ‘non viene dalla bomba atomica’ ma dal rischio di trovarsi nella impossibilità di pensare. Siamo forse alla vigilia della più mostruosa trasformazione della terra intera e dello spazio storico temporale a cui essa è legata?’ (ripreso da U. Galimberti. Il tramonto dell’Occidente).

La cultura, in particolare quella umanistica, è morta e qualunque frase non politicamente corretta è diventata psicoreato.

Dissentire da Mattarella è psicoreato, ricordare il passato di Draghi è psicoreato, parlare del Covid è ormai psicoreato, sostenere che il riscaldamento globale non esiste è il più grave degli psicoreati. Sui Vaccini e l’Ambiente si può solo ascoltare, mai parlare, se non si vuole essere perseguitati, in qualche forma, anche da soggetti privati, come i social.

La neo lingua lavora in modo sinergico con il bi-pensiero orwelliano, così definito in 1984:
Credere fermamente di dire la verità mentre si pronunciavano le menzogne più artefatte, ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullavano a vicenda, sapendole contraddittorie tra loro e tuttavia credendole entrambe’.

Gli esempi di bi-pensiero nel nostro mondo sono infiniti e quotidiani ma nessuno ci fa più caso.
Si sostiene, nello stesso momento, che chi è stato vaccinato per il Covid può essere un portatore sano (quindi infetto) e che il vaccino per i sanitari deve essere obbligatorio, pena la radiazione. Ma, se un vaccinato può essere infettivo, perché vaccinare obbligatoriamente il personale sanitario? Non solo non ci si guadagna niente ma si fa peggio. Il vaccinato asintomatico ma infettivo fa molti più danni di un sintomatico che, almeno, se ne sta a letto.

Ci fanno firmare un sacco di autorizzazioni per proteggere la nostra privacy. Perché? Ma per togliercela ovviamente, in perfetto stile orwelliano. Il bi-pensiero tramite la neo-lingua: firmi l’autorizzazione a rispettare la tua ‘privacy’ (locuzione in neo-lingua) ma in realtà, con quella firma, li autorizzi a togliertela.

Nel 2001 si sostenne che le Torri Gemelle erano crollate, secondo la versione ufficiale, perché colpite da aeroplani ma, nello stesso tempo, si mandavano in onda filmati in cui si vedevano benissimo le esplosioni delle cariche con cui qualcuno aveva minato i pilastri.

Si veda il filmato in cui una terza torre, a fianco di quelle gemelle, che non fu colpita da alcun aereo, crollò allo stesso modo, dopo le esplosioni delle cariche messe sui pilastri. Chi ha avuto qualcosa da ridire? Quasi nessuno (in Italia solo l’eroico Massimo Mazzucco, qui).

I più colti chiamano il fenomeno ‘dissonanza cognitiva’ per dargli un aspetto dignitoso. Si dovrebbe solo chiamarlo ‘imbecillità conclamata’, ma quei pochi che ci fanno caso non sono ‘visibili’ sommersi dall’immondizia delle pseudo-notizie mainstream.

Oggi, come nel libro di Orwell, ‘l’ideologia ufficiale è stracolma di contraddizioni anche dove non se ne vede la necessità’, forse per testare fino a dove si può arrivare.

Il motivo è che la Logica è morta insieme alla Storia. Nel mondo nuovo non si usa più.

La morte della cultura, della logica, della matematica e della scienza è la diretta conseguenza della nascita del bi-pensiero, cioè del dover sostenere contemporaneamente due tesi incompatibili fra loro.
Chi non si adegua al bi-pensiero non ha accesso ai finanziamenti, ai mass media e ai social e quindi non ha la possibilità di ‘esistere’.

È in merito al Covid-19 che il bi-pensiero orwelliano ha raggiunto le sue vette più alte.
Citiamo solo alcune perle, per brevità.
La nascita delle pandemia è collocata ufficialmente a fine 2019 nel Mercato del Pesce di Wuhan, a pochi chilometri dal laboratorio di categoria P4 (autorizzato cioè a manipolazioni genetiche dei virus) che studia proprio i virus dei pipistrelli.
Immediatamente scatta l’ordine dei Signori del Discorso: chi sostiene che c’è collegamento tra le due cose dice una fake news (in neo-lingua) e deve essere censurato.
Facebook, Twitter, Instagram, Google si attivano come un sol uomo. Se qualcuno osa solo ipotizzare l’ovvio, viene bannato (questo sito Storiasegreta.com infatti è stato bannato tra i primi da Facebook, ndr).
Al di là delle considerazioni scientifiche sulla storia del laboratorio di Wuhan (vedi video della Rai del 2015, prova provata che il bi-pensiero ha ucciso anche la Storia televisiva), nessuno si è posto la banale domanda: qual è la probabilità che il Sars-Cov-2 non sia connesso al laboratorio di Wuhan?

La risposta non è difficile. Esso si è sviluppato in un’area di 10 kmq intorno al laboratorio di Wuhan. Se si fosse trattato di uno sviluppo causale, ogni quadratino di 10 kmq della Cina avrebbe avuto la stessa probabilità di creare il virus.
Dato che la Cina ha un solo laboratorio di categoria P4, quello di Wuhan, e una superficie di circa 10 milioni di kmq (cioè ha un milione di quadratini), la probabilità che il virus sia nato ‘casualmente’ proprio lì, vicino al laboratorio di Wuhan, è quindi una su un milione.
Ai soloni, prezzolati o meno, che sostenevano, a reti unificate, che fosse impossibile una connessione virus-laboratorio andava risposto: ‘Lei sta sostenendo una tesi che ha solo una probabilità su un milione di essere vera? Ne è consapevole?’

Nessuno lo ha fatto. Perché oltre alla logica è morta anche la matematica.

Nel periodo appena successivo all’entrata in Italia del virus furono proibite le autopsie (Circolare del Ministero della Salute 1 aprile 2020).
Non è dato sapere il perché ma di certo per rallentare la conoscenza scientifica. Alcuni medici disobbedienti di Bergamo decisero di farle ugualmente e scoprirono che ciò che uccideva i malati erano delle trombosi dei vasi polmonari e quindi che l’eparina, un anticoagulante, poteva essere molto utile.

Le sostanze che agiscono sul virus erano abbastanza note perché già sperimentate con il Sars-Cov-1, il primo virus della famiglia, scoperto nel 2003. Si sapeva quindi che vitamina D e Zinco avevano un forte effetto antivirale in fase preventiva.
E quindi esse vennero ufficialmente sconsigliate.

Si sapeva anche che l’idrossiclorochina, medicinale antichissimo contro la malaria, aveva un effetto antivirale decisamente forte.
E, quindi, si decise di proibirla.
Il dott. Didier Raoul di Marsiglia, il primo a usarla con ottimi risultati, fu oggetto di un provvedimento disciplinare dell’Ordine dei medici francese.
Il 22 maggio 2020, Lancet pubblicò un articolo contro l’uso di idrossiclorochina. Analizzando 96.000 cartelle cliniche di malati di Covid gli autori avevano documentato che, nel gruppo trattato con l’idrossiclorochina, la mortalità era doppia che nel gruppo di controllo. Immediatamente dopo l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco ne proibì l’uso il 26 maggio 2020.

Dobbiamo ringraziare il Guardian, il quotidiano inglese, se la truffa fu scoperta tempestivamente. Gli autori dell’articolo si rifiutarono infatti di fornite i dati statistici. Nessun ospedale di quelli citati aveva mai fornito dei dati agli autori e neppure li conosceva. L’azienda che li avrebbe elaborati non esisteva perché era fallita nel 2015. Fino ad allora aveva solo 11 dipendenti ma uno dei dirigenti era uno scrittore di fantascienza e la sua ‘dirigente marketing’ era una modella di riviste per adulti.
Ma come era possibile che una rivista come Lancet avesse preso una cantonata del genere?
L’ammissione fu del suo stesso direttore: le pressioni di BigPharma affinché la cura per il Covid fosse boicottata furono enormi.
La nostra AIFA, naturalmente, si guardò bene dal rettificare la sua posizione in base alla truffa emersa. Abbiamo dovuto attendere l’11 dicembre 2020 perché la III Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 7097/2020, ammettesse l’uso terapeutico dell’idrossiclorochina, dicendo che non c‘erano ragioni per ‘giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale’.
Qualcuno ha licenziato i dirigenti dell’AIFA? Qualcuno li ha indagati per strage? Nessuno.

Un’altra efficacissima cura per il Covid è quella del plasma iperimmune, sperimentata per primi dai medici di Pavia e Mantova.
E quindi, la cosa finì in un ‘assordante silenzio’, come ha avuto modo di dichiarare il professor Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive dell’Università di Pisa, capofila della sperimentazione sul plasma (qui).

I ‘vaccini devono essere l’unica ‘cura’ per il Covid, al di là di tutte le evidenze.

E quindi la Scienza è morta nel nostro mondo.

Anche la Tecnologia è morta, quantomeno quella utile all’uomo.

Nel mondo di Orwell (come nel nostro) il progresso tecnologico si realizza solo se esso può essere impiegato per ridurre la libertà umana.
La sua profezia fa rabbrividire: ‘Ci si sforza di scoprire gas sempre più letali, di mettere a punto veleni solubili in modo da distruggere la vegetazione di continenti interi, o di coltivare germi resistenti a tutti gli anticorpi (!!!), di come produrre terremoti e maremoti artificiali’ (scritto nel 1948).

Faremo solo l’esempio della tecnologia 5G, per brevità e perché il suo decorso è illuminante. Bisogna premettere che tutte le onde per radiofrequenza da noi usate furono studiate da Guglielmo Marconi più di un secolo fa. La loro lunghezza d’onda va da 1 cm a migliaia di chilometri.
Marconi cominciò la sua carriera usando le onde lunghe, che aggiravano gli ostacoli e che gli consentirono di superare l’Oceano Atlantico nel 1901. Esplorò poi onde sempre più corte, finendo i suoi giorni studiando le micro-onde, cioè quelle da 1 centimetro a 1 metro, per lo sviluppo del suo ‘Raggio della Morte’ (per un’analisi approfondita si veda il romanzo di Maurizio Agostini, La Terra canta in Do, L’arma segreta di Guglielmo Marconi).
Stava studiando gli effetti delle micro-onde sugli esseri viventi, sostenendo che, con una opportuna frequenza di risonanza, si poteva uccidere solo un certo micro-organismo lasciando intatti gli altri, quando morì.

Da allora, tutte le onde per trasmissioni radio sono state solo ‘onde marconiane’, che il grande scienziato aveva usato e che aveva provato essere sostanzialmente innocue.
I nostri attuali telefonini (4G) utilizzano le micro-onde di Marconi, intorno ai 10 cm di lunghezza, simili a quelle usate dal forno a micro-onde, dove un’onda di circa 12 cm manda in risonanza la molecola di acqua e cuoce gli alimenti.

Da allora nessuno ha mai studiato approfonditamente gli effetti che potrebbero avere onde di lunghezza inferiore al centimetro.
Ciò nonostante il 5G va ad usare, senza adeguata sperimentazione, proprio onde molto corte, dell’ordine del millimetro. Cosa possono fare all’uomo e più in generale agli esseri viventi onde del genere? Nessuno lo sa.
Tali onde possono contenere molta più ‘informazione’ rispetto a quelle in uso attualmente ma fanno molta fatica a penetrare i muri o ad aggirare gli alberi e richiedono quindi molta più potenza e antenne molto più ravvicinate. Per renderle utilizzabili si dovrà passare da differenze di potenziale ammissibili in atmosfera di 6 Volt/m a 60 Volt/m e forse anche di più.
È un limite di elettrosmog decisamente rilevante che richiederebbe analisi approfondite.
Senza contare gli effetti della risonanza marconiana, in sé imprevedibili e misteriosi. E senza contare che il 5G utilizza onde ‘a fascio’ che sparano solo nella direzione voluta.
Gli studi effettuati a noi noti si basano solo sulla generazione di calore, effetto che può rivelarsi del tutto secondario. Se avessimo autorizzato l’uso delle radiazioni ionizzanti (raggi x e raggi gamma), sulla base dei soli effetti termici saremmo tutti morti da tempo.
Nonostante tutto ciò le autorizzazioni per il 5G sono state concesse senza alcun dibattito.

La motivazione ufficiale per la fretta mostrata è che il 5G porterà grandi vantaggi all’internet delle cose, così che ‘il frigorifero potrà comunicare con la lavatrice’.
Dovremmo rischiare danni imprevedibili all’umanità intera perché il frigorifero comunichi con la lavatrice?
Nel mondo dell’Ultimo Uomo è morto anche Senso del Ridicolo.

Il 5G ha due scopi in realtà: un vantaggio militare colossale e la possibilità del controllo totale della popolazione.
È quindi una tecnologia anti-umana che non ha vantaggi per noi ma solo potenziali rischi e sicuri svantaggi. Nel mondo dell’Ultimo Uomo è morta anche la tecnologia, o meglio la tecnologia al servizio dell’uomo.
Gli sviluppi tecnologici a cui assistiamo operano solo contro l’uomo ma nessuno di noi mortali ha voce in capitolo nella loro approvazione.

È altresì molto probabile che scoperte scientifiche importanti, casualmente avvenute, ci siano tenute nascoste, così come ci sono state tenute nascoste la cure per il Covid-19.
L’Ultimo Uomo non deve sapere.

 

La morte della democrazia, del contante, della privacy e del benessere diffuso

La democrazia è morta ufficialmente nel mondo occidentale con le elezioni americane del novembre 2020, ma anche prima ‘non si sentiva tanto bene’.

Il Presidente, eletto trionfalmente con quasi 85 milioni di voti, Donald Trump, è stato defenestrato dal più colossale broglio elettorale della storia.
Per far vincere ufficialmente Joe Biden è stato necessario manomettere dai 15 ai 20 milioni di voti, secondo le stime più accurate. Si sono usate macchine elettorali per contare i voti, inutili a tal fine ma che hanno permesso di trasferire circa 5 milioni di voti da Trump a Biden, attraverso comunicazioni tra server dislocati in tutto il mondo, dall’Italia alla Germania.  Inoltre dai 10 ai 15 milioni di schede false, per lo più postali, quasi tutte intestate a Biden, sono state inserite nel conteggio a urne chiuse.
L’enormità dello sforzo non era prevista e ha messo in difficoltà la stessa potente organizzazione che lo aveva progettato. È stato necessario fermare le votazioni, nella notte e contemporaneamente, in 6 stati chiave per poter adeguare i brogli originariamente predisposti che si erano rivelati insufficienti.
E, a proposito del senso del ridicolo e della morte della matematica, i sondaggi pre-elettorali davano avanti Biden di 14 punti percentuali.
Nonostante l’enormità della cosa, il Deep State americano si è chiuso a riccio e la più grande truffa elettorale della storia ha avuto successo.

In Italia la democrazia era morta già da un po’ perché ormai nessuno ricorda più quanto tempo è passato da quando non c’è un governo eletto dal popolo. Qualcuno si ricorda vagamente che ogni volta che il popolo italiano sbagliava a votare (cioè quasi sempre) interveniva la magistratura, indagando chi di dovere e cambiando governo. Ma, nel più perfetto pensiero post-storico, nessuno ricorda più che anno fosse.
Oggi al governo c’è un banchiere che non solo non è mai stato eletto da nessuno ma non ha mai partecipato a una elezione in vita sua. Come sempre siamo stati dei precursori.

In realtà, anche prima del 2020, la democrazia era più di forma che di sostanza e quindi non è stata una grande perdita. Il mondo è vissuto sempre in società totalitarie, a parte qualche breve parentesi.
Sempre, se il popolo sbagliava a votare, il presidente di turno veniva assassinato, come successe a Abramo Lincoln (1809-1865), a John Fitzgerald Kennedy (1917-1963) a suo fratello Robert Kennedy (1925-1968), che presidente lo stava per diventare, ma anche a Olaf Palme (1927-1986) e al nostro Aldo Moro (1916-1978).

Per entrambi i nostri romanzi di riferimento il mondo dell’Ultimo Uomo prevede forzatamente una società non democratica.

Il perché è spiegato bene in 1984, quando a Winston viene consegnato il Libro clandestino, la Bibbia dell’arcinemico Emmanuel Goldstein ‘Teoria e Pratica del collettivismo oligarchico’, dove è scritto:
Era però altrettanto chiaro che un incremento generalizzato del benessere avrebbe avuto come effetto indesiderato la distruzione di una società organizzata gerarchicamente. Era possibile immaginare una società con un ricchezza distribuita più o meno equamente nel mentre in cui il potere restava in mano ad una minuscola casta privilegiata, ma nella pratica tale società non avrebbe potuto rimanere stabile. Le persone si sarebbero alfabetizzate, avrebbero cominciato a pensare autonomamente. E una volta che questo fosse successo avrebbero compreso prima o poi che la minoranza privilegiata non aveva alcuna funzione e l’avrebbero spazzata via. Nel lungo termine una società gerarchizzata poteva aversi solo basandosi sulla povertà e sull’ignoranza’.

L’Ultimo Uomo deve essere povero e ignorante, altrimenti si rischia che, nonostante la sua pochezza, abbia la tentazione di ribellarsi.
È per questo che è necessaria inoltre una sorveglianza totale, per stroncare sul nascere eventuali ribellioni.

Ecco come ce la descrive Orwell:
Il perfezionamento tecnico della televisione, in particolare, consentendo di ricevere e trasmettere simultaneamente immagini attraverso il medesimo strumento, pose fine alla vita privata. Ogni cittadino poteva essere osservato dalla polizia ventiquattro ore su ventiquattro… Per la prima volta diveniva possibile indurre nelle coscienze non solo una cieca obbedienza alla volontà dello Stato ma anche una totale uniformità di opinioni’. Una perfetta descrizione del telefonino, decenni prima della sua invenzione.

La sorveglianza totale, nel mondo di oggi, non merita neppure più di essere commentata tanto ci accompagna nel nostro quotidiano. Ma qui è più evidente che mai che Orwell non profetizzava ma ci illustrava un Piano strategico ben definito.

Il controllo totale dell’uomo prevede anche l’abolizione della moneta anonima, cioè del contante.

La moneta futura ufficiale sarà solo elettronica (cioè carte di credito e di debito) rigorosamente nominative. Perché il contante è ‘sporco’, veicola i virus ma soprattutto permette l’evasione fiscale.
Qualcuno però ha anche notato che 100 euro in contanti, dopo 100 transazioni, restano sempre 100 euro, mentre, usando la moneta elettronica, 100 euro, al costo di 1 euro a transazione, si azzerano. Dopo 100 transazioni elettroniche i 100 euro sono tutti in mano alle banche e non ai cittadini.
Ciò è perfettamente vero ed è una forte motivazione per cui il sistema bancario desidera disperatamente l’abolizione del contante.

Che il contante veicoli i virus e che permetta l’evasione fiscale sono invece scempiaggini degne del miglior bi-pensiero orwelliano. Se le monete veicolano i virus che dire delle maniglie degli autobus, dei supermercati, delle mascherine, dei vestiti in prova nei negozi, etc. etc. Tutto veicola.

È pur vero che il contante agevola una mini-evasione fiscale del popolo, al mero fine di sopravvivenza, e come tale è perseguita dallo stato-Vassallo, ma l’evasione fiscale importante nel mondo dell’Ultimo Uomo non è certo questa.
L’evasione vera è quella dei Google, di Amazon, di Facebook, delle multinazionali, che non pagano praticamente nulla di tasse, pur tracciando elettronicamente tutte le loro transazioni.

Se si volesse veramente affrontare l’evasione, quella vera, si dovrebbe costruire un sistema fiscale in cui le multinazionali non pagano secondo l’utile (che nessuno saprà mai) ma secondo il fatturato prodotto nel proprio territorio. Cioè, in termini neo-feudali, dovrebbero pagare il ‘Dazio’. Ma l’equità fiscale non è certo in cima ai pensieri dei nostri governi Vassalli.

Il fine recondito della lotta al contante è un altro: abolire la ‘moneta anonima’, almeno per il popolo. Esso deve avere solo un ‘moneta nominativa’ della quale il Vassallo conosce tutto in ogni istante. È essenziale per ridurre lo stato del popolo a quello del servo della gleba.
Qualunque sgarro esso dovesse fare sarà possibile sequestrare il suo conto bancario (nominativo) e impedirgli anche di mangiare se non si mette immediatamente in riga.

Certo si pone il problema di creare una nuova moneta anonima per permettere alle elite dominanti di trasferire le loro ricchezze alle Cayman, esentasse, ma il problema è già stato risolto con i Bitcoin e le cryptovalute.
Esse dovranno però essere difficilmente accessibili al popolo e si creeranno sempre più ostacoli alla loro fruizione per i cittadini comuni.

La moneta anonima quindi resterà disponibile solo per le elite e per le varie mafie. Liberi professionisti e artigiani invece dovranno rendere visibile al fisco tutte le loro transazioni perché possano essere tassate ai livelli massimi possibile, in modo che si ritrovino a vivere al mero livello di sussistenza.

Non perdete tempo a cercare di spiegare che abolire il contante, ma mantenere i bitcoin, peggiora l’evasione, non la migliora. La perfetta illogicità del bi-pensiero orwelliano protegge da ogni argomentazione logica.

Per chi non avrà accesso alla moneta anonima si paventano quindi tempi molto duri. Praticamente tutto quello che ha gli sarà espropriato. O almeno questo è l’obiettivo del Grande Reset (qui).

I nostri Superiori Illuminati hanno già diffuso il meme: ‘È il 2030. Non possiedo nulla e sono felice. Ho il reddito di cittadinanza e affitto tutto quello di cui ho bisogno’.

Il benessere diffuso (descritto così bene nel libro di Luca Ricolfi, La società signorile di massa) diventerà solo un lontano ricordo.
L’obiettivo di ridurre l’Ultimo Uomo al livello di sopravvivenza è stato quasi raggiunto.
La classe operaia è scomparsa, sia per i cambiamenti tecnologici sia per la concorrenza dal basso fatta dagli immigrati, meglio se clandestini. La classe media è stata distrutta da una pressione fiscale ingiusta, da una burocrazia asfissiante e ha ricevuto il colpo mortale con le chiusure sanitarie di gran parte delle attività di tipo autonomo: i supermercati delle grandi catene sempre aperti, i negozi dei piccoli imprenditori sempre chiusi.

Draghi lo ha detto chiaramente: le attività che non saranno in grado di sopravvivere dovranno essere lasciate morire. Non si dovranno ‘sprecare aiuti’ per loro. Esse sono appunto le piccole imprese, il nerbo che ha costruito l’Italia degli ultimi decenni che dovrà essere massacrato dalle chiusure mirate (senza risarcimento) e dalla rarefazione del credito bancario (qui).
Con il beneplacito di tutti i partiti politici, anche quelli che teoricamente dovrebbero rappresentare e difendere le classi medie. È il bi-pensiero: raccontare che si rappresentano i piccoli imprenditori e poi massacrarli. Tranquilli, nessuno se ne accorgerà.

Il mondo dell’Ultimo Uomo è costituito solo da un’elite molto ristretta di miliardari (che con il Covid ha già guadagnato una caterva di miliardi) e da una massa informe di diseredati in cui il cittadino italiano sarà parificato all’immigrato clandestino.
Per essere precisi ci sarà anche un piccolo numero di lacchè dei padroni, necessari al loro sostentamento, ma la loro posizione non sarà molto comoda perché, al minimo segno di dissenso, saranno ributtati nel magma informe da cui sono usciti. I medici contrari ai vaccini saranno espulsi dall’Ordine dei medici e non potranno più operare, i politici non graditi torneranno a vendere bibite allo stadio. E questo spiega molti imbarazzanti voltafaccia.
Quando questi politici vi dicono ‘la nostra priorità è il lavoro’ non credeteci perché, se fosse vero, sarebbero licenziati, indagati e, nei casi, estremi, uccisi. La massa potrà aspirare solo ad avere un reddito di sopravvivenza o sotto forma di reddito di cittadinanza e di pensioni minime o sotto forma di lavoretti sfruttati e sottopagati. Questo è il mondo dell’Ultimo Uomo.

Ma tutto questo non è sufficiente, l’arma segreta è la droga. Anche se non abbiamo ancora la droga perfetta (il soma di Huxley) la diffusione delle droghe, leggere e pesanti, è stata perseguita con determinazione da tutti i poteri oscuri per decenni.

Sia con il cattivo esempio (si ricordi l’indulgenza mista a invidia con cui veniva trattata la dipendenza dalla cocaina di Gianni Agnelli) sia con l’accurata protezione dei canali di rifornimento che, volendo, uno stato moderno potrebbe stroncare in poco tempo.

Gli insegnanti delle superiori si sono resi conto del continuo degrado cognitivo dei loro alunni. Uno studio norvegese è arrivato a misurare un calo del quoziente di intelligenza di ben 7 punti per ogni generazione a partire dal 1975 (qui).
Oltre a arrivare dalle scuole medie molto più ignoranti, gli adolescenti hanno perso capacità di concentrazione, oggi ridotta a pochi minuti (qui). D’altra parte non potrebbe essere altrimenti se praticamente tutti gli adolescenti fumano hashish e marijuana, e una forte percentuale ne fa un uso smodato, dell’ordine di una decina di canne al giorno. Non a caso in Italia il fondo per la prevenzione delle droghe è stato azzerato (qui).

Come ci ammonisce chiaramente Huxley nel suo Mondo Nuovo, senza la droga non potrebbe essere assicurata la pace sociale.

 

La morte del capitalismo e degli stati nazionali

Pochissimi vedono come la società dell’Ultimo Uomo non sia più una società capitalistica. Il capitalismo muore insieme alla tradizione giudaico-cristiana, dal cui seno era nato.
Esso infatti si basa sulla crescita economica, sulla concorrenza, sulla libera iniziativa individuale, su mercati che in parte si autoregolano, non sul fatto che chi ha più soldi e potere comanda. Altrimenti il latifondista longobardo del VII secolo si dovrebbe definire capitalista.
La società dell’Ultimo Uomo non prevede la concorrenza né tanto meno l’iniziativa  individuale o mercati autoregolantesi. Né tanto meno la crescita economica. Chi può stampare denaro dal nulla decide, gli altri ubbidiscono.

La società dell’ultimo Uomo è molto più simile ad una società neo-feudale che non a una società capitalistica, in cui poche decine di migliaia di persone hanno diritto di vita o di morte sul resto del mondo occidentale. E dove l‘elite neo-feudale domina senza aver bisogno di nessuno.

La parte più drammatica di questa descrizione è l’ultima: ‘senza aver bisogno di nessuno’.

È questa la vera novità. Gli antichi romani avevano bisogno degli schiavi, i signorotti medioevali avevano bisogno dei servi della gleba, i capitalisti avevano bisogno degli operai.

Oggi no, i nostri Superiori Illuminati non hanno più bisogno del popolo perché i beni a loro necessari sono producibili tramite robot. La massa degli uomini è per loro del tutto inutile, anzi dannosa.

Fino a che i ‘capitalisti’ avevano la necessità di manodopera per produrre la loro ricchezza, su molti punti dovevano arrivare a compromessi. Ma oggi perché sopportare le molestie del popolo? A che servono queste masse immonde?

Purtroppo la risposta è che non servono più a niente.

Le masse oggi sono del tutto inutili, anzi dannose, perché rovinano l’ambiente, la natura incontaminata, la nostra meravigliosa Madre Terra. Sono loro il cancro della Terra.

Il capitalismo è finito perché si è rotto, causa la tecnologia e la robotica, il rapporto, perverso ma di mutuo interesse, tra ‘capitalista’ e ‘operaio’.

Se non si riesce a eliminare in fretta il popolo dovremo sopportarlo con il minimo di costi e con la prospettiva di una sua consistente riduzione nei tempi più brevi possibile.

Anche la ‘morte degli stati nazionali’ va interpretata in chiave neo feudale. Lo ‘Stato’, con la sua separazione di poteri e la sua struttura organizzativa illuministica, muore ma non scompare. È sostituito da uno stato medioevale ‘Vassallo’.
L’uso della violenza contro il popolo rimane infatti importante, così come le tasse mirate ad impoverirlo. Non si deve affatto pensare che la morte dello Stato sia la fine dell’oppressione del popolo, anzi. Lo Stato Vassallo lo opprimerà molto di più. Certo non potrà tassare i Signori (cioè Google, Amazon, Facebook, le banche, etc) ma l’azione fiscale sui servi della gleba sarà perenne.
Le sue forze di polizia, atte a reprimere eventuali sommosse o inopinati rigurgiti di libero pensiero, saranno feroci. Rimarranno certamente una serie di corpi di polizia, i cui membri saranno grati di avere almeno uno stipendio in un mondo di disperati, una magistratura al servizio del potere, ma anche un’Agenzia delle entrate, il cui scopo sarà spolpare le residue finanze del popolo in nome della ‘solidarietà’, dei diritti della collettività e dell’equilibrio di bilancio. Lo stiamo vedendo sotto i nostri occhi giorno dopo giorno.

 

La morte della Famiglia e del diritto di proprietà sul nostro corpo: sovrappopolazione e ambientalismo.

Filippo d’Edimburgo, il marito di Elisabetta II recentemente scomparso, con la sua proverbiale sincerità, ebbe modo di sintetizzare la sua visione del mondo in una frase da tenere a memoria: ‘Se dovessi reincarnarmi vorrei essere un virus letale per eliminare la sovrappopolazione. La crescita dell’uomo è la più grave minaccia per il pianeta’ (il Fatto quotidiano, 31 marzo 2020).

Già da tempo le elite ammantavano la difesa dei propri privilegi sotto una bandiera ‘ambientalista’.  Susanna Agnelli, da sindaco dell’Argentario, si oppose strenuamente ad asfaltare la litoranea, dove si affacciano decine di ville miliardarie, in nome dell’ambiente. Ad oggi vi sono ancora una decina di chilometri non asfaltati, praticabili solo dai SUV ad assetto variabile dei proprietari. Le Panda dei coatti romani ci rimettono la coppa dell’olio e non ci vanno.

L’ideologia dominante del mondo dell’Ultimo Uomo è una sinergica combinazione tra la religione ambientalista e il mito della sovrappopolazione, come fossero due facce della stessa medaglia.

Non si può nascondere che il fascino di questa ‘ideologia’ post-umana esiste, sempre che ci si senta parte delle elite privilegiate.

La Terra con solo qualche centinaia di migliaia di abitanti invece che con 10 miliardi sarebbe un paradiso. Niente inquinamento. Niente puzza. Niente orribili e fumosi paesaggi industriali. Nell’isolotto delle Maldive ci saremmo solo noi, nessun altro, mentre discreti robot ci preparano delle deliziose aragoste alla griglia con champagne.
I lupi scorrazzerebbero liberi per le foreste siberiane e noi potremmo ballare con loro.
Le foreste amazzoniche tornerebbero intatte e potremmo imbarcarci sulle lance (guidate da robot) per vedere i coccodrilli e quei selvaggi così pittoreschi.
Non sarebbero più abbattute, le foreste, da quei volgari agricoltori brasiliani che, per sfamare i loro inutili figli, le vogliono ridurre a terreni agricoli dove coltivare le patate.
Ma come! La foresta amazzonica è il polmone del pianeta! (non è vero, il polmone del pianeta sono gli oceani, ma non importa, ndr).

Quando Bergoglio ha ricevuto gli indigeni amazzonici e la loro Pachamama è stato molto chiaro: Io sto con la foresta amazzonica e i pittoreschi indigeni, degli agricoltori brasiliani alla fame non me ne importa nulla.

Nel romanzo di Orwell, e ancor più in quello di Huxley, la famiglia, che è stata la base sociale su cui è organizzata la tradizione giudaico cristiana, non esiste più.

In teoria la società potrebbe anche essere organizzata in altro modo, ad esempio sulla tribù, ma mai si è visto nella storia una società organizzata sull’individuo singolo, per il semplice fatto che l’individuo, da solo, non vale nulla e può essere sopraffatto da qualunque minimo accidente gli capiti. Chi propone questo tipo società ha un solo scopo: vederla scomparire in fretta.

Da questo punto di vista il nostro mondo è più arretrato di quelle delle distopie del ‘900: da noi la famiglia non è ancora scomparsa. Essa continua a resistere strenuamente, nonostante tutto. Fino a che questo non accadrà il mondo dell’Ultimo Uomo non potrà dirsi pienamente realizzato.

È quindi urgente che l’attacco delle forze oscure sia indirizzato soprattutto contro la famiglia affinché sia sostituita da un individuo ‘monade’, cioè solo.  Probabilmente la battaglia finale si combatterà proprio su questo terreno.

Fin dagli anni ‘60 sono state promosse campagne mass-mediatiche, apparentemente scollegate tra loro, ma che invece erano tutte volte alla distruzione della Famiglia.
Si è cercato in tutti i modi di convincere le donne a posticipare la gravidanza, affastellando ostacoli su ostacoli, sia sul lavoro che nella vita privata, dove la donna condivide ormai culturalmente una libertà una volta concessa solo agli uomini.
Fondazioni varie, facenti sempre capo ai soliti noti, hanno finanziato il femminismo, la libertà sessuale, il movimento gay, la facilità di divorzio. Si è fatto di tutto per disincentivare il matrimonio, equiparando le coppie di fatto a quelle di diritto.
Si sono penalizzate fiscalmente le famiglie, soprattutto quelle con figli, per rendere totalmente antieconomico e addirittura problematico accudire ai figli.
La regola sarebbe molto semplice e ovvia: una famiglia con due figli che non lavorano dovrebbe dividere l’imponibile IRPEF per quattro. Invece no, si concedono, bonariamente, detrazioni ridicole tanto che molte famiglie sono arrivate addirittura a separarsi legalmente per abbassare le tasse. E tutto ciò nel silenzio generale.

Tutti i media si sono genuflessi sulle veline che arrivavano dai nostri Superiori Illuminati e che ordinavano di glorificare gli omosessuali. Gli omosessuali sono (o meglio erano) una percentuale relativamente piccola della popolazione ma, nei nostri programmi televisivi, Grande Fratello in testa, i gay sono la maggioranza e chi non è gay è considerato un retrogrado maschilista.
In Italia si approvano leggi contro la libertà di parola con la scusa della omofobia.

La campagna contro la famiglia è ammantata sotto la difesa dei diritti civili. Ma diritti civili di chi? Non certo dei bambini che non contano nulla, perché meno sono meglio è per i Padroni del discorso. E neppure del diritto della libertà di parola e di pensiero contro una totalizzante campagna decennale di propaganda. Come giustamente notava Huxley, nel Mondo Nuovo ‘i diritti della collettività vengono prima di quelli che nel diciottesimo secolo si chiamavano i Diritti dell’Uomo’.

In un quasi introvabile (guarda caso) libro di Antony Burgess, l’autore di Arancia meccanica, (Il seme inquieto), la sovrappopolazione è diventata il principale problema, per cui si è deciso di affidare il comando della società agli omosessuali. Chi non lo è non può più fare carriera, in qualunque campo. Pur non essendo esplicitamente proibito avere una famiglia e dei figli è considerata una cosa riprovevole. Ciò nonostante il desiderio di avere dei figli non scompare e molti ‘fingono’ di essere omosessuali (sta succedendo anche da noi ma non si può dire). Insomma il problema persiste.
Alla fine la società vara un Grande Reset ricorrendo a una finta guerra.  I caduti in battaglia non vengono però buttati via ma usati come cibo per il resto della popolazione. È un libro per palati forti che dimostra che al peggio non c’è mai limite.

La sovrappopolazione è una specie di mania dei Rockefeller e di Bill Gates, che stanno facendo letteralmente di tutto per ridurre il numero di esseri umani da molto tempo.

La famiglia Rockefeller iniziò a occuparsi del problema fin dal 1913, con la creazione della Rockefller Foundation il cui scopo era quello di ‘promuovere il benessere dell’umanità’.

Ma, ai nostri fini, possiamo limitare la nostra analisi alla fondazione, da parte di John Davison Rockefeller III (1906-1978), del Population Council nel 1952, una organizzazione non governativa il cui scopo è il controllo della popolazione. Con sede a New York ha 500 dipendenti che lavorano in 60 paesi del mondo.

Come spesso accade queste organizzazioni non tengono affatto nascoste le loro intenzioni. Nel suo ambito vennero elaborate le indicazioni per ridurre la popolazione degli Stati Uniti, riportate nel famoso rapporto Jeffe/Rockefeller del 1969 (qui). Eccone una parziale traduzione:

MISURE PROPOSTE PER RIDURRE LA FERTILITA’ NEGLI USA, CON IMPATTO SIA UNIVERSALE CHE SELETTIVO.
Impatto universale
Vincoli sociali:
Ristrutturazione della famiglia:
1. Posporre o evitare il matrimonio
2. Alterare l’immagine della grandezza della famiglia tipo
Educazione obbligatoria dei bambini
Incoraggiare l’aumento dell’omosessualità
Educare alla limitazione della famiglia [per numero di figli]
Immettere nell’acqua sostanze che influenzano la fertilità
Incoraggiare le donne a lavorare
 Impatto selettivo a seconda dello status socio-economicoDeterrenti e incentivi economici
Modificare la politica delle imposte:
1. Introdurre una forte tassa sul matrimonio
2. Tassa sui bambini
3. Tassare chi è sposato più di chi è single
4. Rimuovere l’esenzione della tassa sui genitori
5. Ulteriori tasse sui genitori che hanno più di uno o due bambini a scuola
Ridurre/eliminare il congedo di maternità retribuito o i benefici
Ridurre o eliminare gli assegni familiari o per nucleo familiare
Bonus per chi si sposa tardi o fa intercorrere più tempo tra un figlio e l’altro
Pensione per donne di 45 anni con meno di N bambini
Eliminare il welfare dopo i primi due bambini
Depressione cronica
Fare in modo che le donne debbano lavorare e fornire pochi asili
Limitare/eliminare l’assistenza sanitaria pubblica, borse di studio, case popolari, prestiti e sussidi alle famiglia con più di N bambini.
Controlli sociali
Aborto obbligatorio per gravidanze fuori dal matrimonio
Sterilizzazione obbligatoria per tutti quelli che hanno due figli, eccetto alcuni che potranno averne tre
Limitare la gravidanza solo a un ristretto numero di adulti
Necessità di certificati e permessi per poter avere figli
Politiche abitative:
1. Scoraggiare l’acquisto di case di proprietà
2. Cessazione dell’assegnazione di case popolari a seconda dell’ampiezza della famiglia
Misure identificate in base a motivazioni già esistenti per prevenire gravidanze indesiderate
Pagamenti per incoraggiare la sterilizzazione
Pagamenti per incoraggiare la contraccezione
Pagamenti per incoraggiare l’aborto
Aborto e sterilizzazione su richiesta
Distribuzione senza ricetta di contraccettivi non nocivi
Miglioramento della tecnologia contraccettiva
Fare in modo che i contraccettivi siano accessibili a tutti
Miglioramento dell’assistenza sanitaria per gestanti e neomamme, con al centro la pianificazione familiare

Il Rapporto Jaffe/Rockefeller è la prova che quella a molti potrebbe sembrare una ‘naturale’ evoluzione del mondo, naturale non lo è stata affatto ma era prevista invece all’interno di una agenda molto precisa, lautamente finanziata nei decenni (qui) dalla Fondazione Rockefeller e non solo.
Molti degli obiettivi del documento del 1969 sono stati già raggiunti e altri sono prossimi ad essere raggiunti per merito della opportuna pandemia.

David Rockefeller (1915-2017), il fondatore del Gruppo Bildeberg e della Trilateral Commission, presidente per decenni del Council for Foreign Relation, presidente della Chase Manhattan Bank oggi JPMorgan Chase, fece un discorso all’ONU nel 1994 (video) in cui, in termini politicamente corretti, esprimeva la filosofia della sua famiglia. Parlava di ‘disastro allarmante e probabilmente catastrofico’ dovuto alla sovrappopolazione, di ‘consumo eccessivo di risorse’, di ‘minaccia alle nostre aspettativa di vita’ che necessitano di uno ‘sviluppo sostenibile’ e di ‘contenere la crescita economica’.
Insomma un piccolo video che contiene il ‘Bignami’ ufficiale della strategia dei nostri Superiori Illuminati che, dopo il Covid, è destinata a diventare legge.

Bill Gates è un continuatore ufficiale della visione del mondo dei Rockefeller per sua esplicita ammissione (vedi video in cui ci dice che ‘con i vaccini possiamo ridurre la popolazione).

Un articolo del Sunday Times del 24 maggio 2009 riferì di un incontro segreto di 14 persone tra le più ricche del mondo (qui): ‘Il club dei miliardari tenta di frenare la crescita della popolazione’.
L’incontro era organizzato da Bill Gates, da Warren Buffett e da David Rockefeller. Vi parteciparono George Soros, Michael Bloomberg, Ted Turner, il magnate televisivo marito Jane Fonda, direttori di fondi d’investimento ma anche l’influente presentatrice televisiva Oprah Winfrey.
Tutti furono d’accordo che ‘la crescita della popolazione sarebbe stata affrontata come una minaccia ambientale, sociale e industriale potenzialmente disastrosa’ con azioni concertate.

Naturalmente Rockefeller e Gates parlavano dei figli degli altri, perché David aveva 6 figli e Bill e Warren tre, in perfetto stile orwelliano. È noto che ’Tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri’ (G. Orwell, La fattoria degli animali).

La giustificazione ufficiale per un simile allarmismo nasce delle teorie malthusiane (Robert Malthus 1766-1834).
Il reverendo anglicano Malthus sosteneva che le risorse disponibili tendono a crescere in proporzione aritmetica (cioè linearmente) mentre la popolazione tende a crescere in proporzione geometrica (cioè in modo esponenziale). Prima o poi le risorse non saranno più sufficienti e scoppierà una carestia o qualche altra disgrazia che ridurrà la popolazione nei limiti sostenibili.
Bene, e quindi?
L’osservazione logica da fare a Malthus è semplicissima: aspettiamo e vediamo. Quando le risorse non basteranno più ci penseremo.
Ma nei due secoli che ci separano dal noto pastore anglicano la sua interpretazione non è stata affatto questa ma bensì: ‘No, no, no, ci dobbiamo pensare prima, per evitare la catastrofe!’
Difficile capire di quale catastrofe si tratti. L’esaurimento delle risorse non è cosa che accade da oggi al domani, c’è un sistema dei prezzi che regola la risorsa scarsa e porta a una sua naturale sostituzione con qualcosa d’altro. I tempi sono sempre lunghi.
Ma il consesso dei malthusiani non è di questo parere e da molti decenni intima ‘Non c’è più tempo, bisogna fare in fretta!’.
Perché ci saranno carestie terribili, perché le riserve petrolifere si esauriranno, perché l’inquinamanto ci soffocherà, perché la Terra è un sistema finito ed è il solo pianeta che abbiamo (si veda il Rapporto del Club di Roma del 1972 I limiti dello sviluppo).
Sono passati 50 anni da questi accorati gridi di allarme e le temute carestie non si sono ancora viste, il petrolio non è affatto esaurito (in termini reali, costa meno di allora e le riserve petrolifere sono maggiori di quelle di allora, almeno a livello mondiale) e l”inquinamento delle nostre città è decisamente migliorato.

Ovviamente l’ossessione per la sovrappopolazione è, al solito, una scusa.
Se non lo fosse le azioni dei nostri Superiori Illuminati sarebbero dirette verso il terzo mondo, la Cina, l’India non certo verso l’Italia, in cui non nasce già più nessuno.

La ragione vera della terrificante agenda Jaffe/Rockefeller è impedire di fare figli e di colpire la famiglia, con l’obiettivo di disarticolare la società.

Lo scopo è costringere le donne a lavorare e a subire il ricatto ‘se resti incinta ti licenzio’ o ‘devi scegliere: o fai un figlio o fai carriera’.
Perché è qui da noi che non si devono più fare figli, non in Africa.
È nel mondo occidentale che si deve rendere l’individuo solo, schiavo e povero, è qui che si deve fare il Grande Reset (qui).
Di quello che accade in Africa ai nostri Superiori Illuminati interessa il giusto. Quando sarà necessario basterà non far loro arrivare gli antibiotici e la mortalità infantile andrà alle stelle. Bill Gates ha già sperimentato con successo vaccini (ufficialmente contro il tetano) che rendono sterili le donne in età riproduttiva.
La battaglia vera si gioca qui in Occidente.
È per questo che non si permette ai parenti di vedere i loro cari mentre muoiono di Covid, perché ci si deve abituare a morire soli, oltre che a vivere soli.

Nel 2020 il numero dei figli in Italia ha raggiunto i minimi storici, sotto i 400.000 all’anno. Dato che i morti sono cresciuti a 700.000 abbiamo avuto un saldo negativo di -300.000 persone in meno all’anno. Bill Gates ha di che gioire.

E qui il bipensiero orwelliano ha raggiunto una della sue vette più sublimi: ‘Ecco, vedete, è necessario importare manodopera, migranti senza arte né parte, altrimenti chi vi pagherà le pensioni?’
Ma come? Avete fatto di tutto per non farci avere bambini, perché eravamo in troppi, e poi dite che siamo troppo pochi?
‘Ci vuole una bella faccia da culo’, come direbbe Filippo d’Edimburgo.
Dateci un lavoro fisso, uno stipendio decente, delle protezioni adeguate alle donne che lavorano, una giusta tassazione su base familiare, smettete di glorificare l’omosessualità e poi vedrete che non avremo bisogno di nessun immigrato.

Comunque dato che l’obiettivo di ridurre la nostra popolazione è già stato raggiunto, facendoci avviare verso l’estinzione, adesso ci si deve concentrarci nel ridurre il benessere del popolo.

Vista la ben magra figura fatta dalle profezie del Club di Roma e dai suoi imitatori, i nostri Superiori Illuminati hanno corretto la loro narrazione: ‘D’accordo, l’agricoltura è migliorata e non vi sono carestie, petrolio e gas sono ancora abbondanti ma non importa, perché l’anidride carbonica produce il riscaldamento globale! Fate in fretta a ridurre i gas serra!’.
Il modo più efficace per ridurre i gas serra è quello di ridurre la crescita economica (delle masse, non certo delle elite) e convincerle che la ‘decrescita felice’ è per loro la cosa migliore.

Non a caso il Grande Reset dopo il Covid-19 è basato su un piano di rilancio ‘Green’.

A nulla valgono le prove storiche che i nostri Superiori Illuminati sostenevano tali stupidaggini anche 50 anni fa (qui). La Storia non esiste più. Non c’è neppure bisogno di cancellare il passato come faceva Winston, tanto nessuno lo va più a vedere.

La prima Giornata della Terra (a cui si può far risalire la nascita della nuova religione ambientalista) fu proclamata il 22 aprile 1970 a New York.

Ma già nel 1968 era stato pubblicato il best seller di Paul Ehrlich, The Population Bomb, in cui si prediceva una carestia mondiale già dal 1975, a causa della sovrappopolazione e si sollecitava un’azione immediata per limitarne la crescita. Ehrlich tuonava: ‘È già troppo tardi per il mondo per evitare un lungo periodo di carestie’ (nel 1968).
Dato che le sue predizione si rivelarono del tutto errate fin da subito non ci risulta che il libro sia mai stato tradotto in italiano ma nel mondo anglosassone vendette milioni di copie.

Nel 1972 uscì l’ormai mitico rapporto Meadows, I limiti dello sviluppo del Club di Roma, dove si sosteneva che, da lì a poco la civiltà sarebbe collassata a causa del combinato disposto di crescita della popolazione, esaurimento delle risorse, inquinamento, etc. Superfluo specificare che, a cinquanta anni di distanza, niente di tutto ciò è accaduto .

Nel 1988 lo scienziato della NASA James Hansen affermò: ‘A Washington i giorni con una temperatura superiore a 32 gradi passeranno da 35 a 85 a causa del riscaldamento globale. Il livello degli oceani salirà di 1-6 piedi’. Sembra la velina del telegiornale di ieri, invece risale a ben 33 anni fa. Ecco come è andata nella realtà (v. grafico): il numero di giorni caldi a Washington DC è in continuo calo dal 1911 e continua a calare con lo stesso trend anche dopo la previsione della NASA  (qui).

Sempre Hansen l’anno successivo previde che l’autostrada Ovest di New York sarebbe finita sott’acqua entro pochi anni, così come le Maldive, destinate a scomparire tra i flutti entro il 2018 per l’innalzamento del livello del mare dovuto allo scioglimento dei ghiacciai.
Al Gore, il candidato alla presidenza degli Stati Uniti sconfitto da Bush e divenuto poi un grande ambientalista, assicurò (nel 2008) che i ghiacci artici sarebbero totalmente scomparsi entro il 2013.
Un certo David Viner (tutti studi finanziati dalla Rockfeller Foundation) nel 2000 disse: ‘Entro pochi anni i nostri bambini non sapranno più cos’è la neve‘ (qui).
Peccato che nel febbraio 2021 il Texas abbia avuto la maggior nevicata di tutti i tempi (qui).

Non poteva mancare in questa illustre carrellata il Principe Carlo d’Inghilterra che, ragionando sul fatto che il costo del capitalismo e del consumismo è troppo alto per la Terra, ci ammonì (nel 2009) che ‘abbiamo solo 96 mesi per salvare il mondo’ (8 anni). Gli otto anni sono passati invano. Ma era stato anche troppo ottimista perché i suo Primo ministro Gordon Brown, sempre nel 2009, dichiarò che avevamo meno di 50 giorni per salvarci dalla catastrofe (qui).

Proprio perché è morta la Storia è possibile riproporre queste stesse affermazioni, praticamente identiche, senza che nessuno osi dire nulla.
I telegiornali della sera devono leggere, tutte le sere, una velina che incolpa il riscaldamento globale di un qualche disastro, nella maniacale applicazione del principio che ripetere una menzogna milioni di volte la fa diventare una verità.

In realtà il riscaldamento globale non esiste (qui). Le Maldive non saranno sommerse, il livello del mare è sempre lo stesso così come il ghiaccio artico a antartico (qui). Più di 31.000 scienziati mondiali hanno firmato una petizione contro il supposto riscaldamento globale, dicendo che:
1) non esiste alcun riscaldamento globale;
2) se esistesse non sarebbe certo colpa dell’uomo;
3) ma se esistesse lo stesso sarebbe una cosa buona (qui).

L’ambientalismo è una scusa, come la sovrappopolazione. Non serve all’ambiente ma solo ad impoverire il popolo e a costringerlo a regole tanto più severe quanto inutili.
L’impoverimento delle masse e la loro decrescita felice sono strumentali solo a supportare la loro sottomissione alla dittatura mondialista delle elite.

Con la pandemia del Covid-19 i redditi del popolo sono drasticamente diminuiti, anche per l’accanimento particolare verso alcune categorie più indipendenti di altre, ma quelli dei primi 643 miliardari sono aumentati in sei mesi (da marzo a settembre 2020) di ben 843 mld. di dollari (+28,7%) (qui). Come decrescita felice non c’è male.

La logica è sempre la stessa: ‘voi’ non dovete fare figli (ma noi sì), ‘voi’ dovete impoverirvi (ma noi no). Il trionfo del bi-pensiero orwelliano.

Dulcis in fundo, dopo averci portato via il benessere, i diritti fondamentali, la libertà, la democrazia, è giunta l’ora di portarci via quello che abbiamo di più unico e prezioso: il nostro corpo.

È giunta l’ora che l’Ultimo Uomo ceda la proprietà del suo corpo. Non può essere lui a decidere cosa farne: deve essere obbligato a farsi inoculare tutto quello che i suoi Superiori Illuminati desiderano, per difendere la salute, sua, dei suoi vicini e della collettività.

Perché ‘non puoi mettere a rischio la salute del tuo vicino, non hai il diritto di farlo, così come non hai il diritto di opporti alle vaccinazioni dei tuoi figli. I diritti della comunità vengono prima dei tuoi. Decideremo noi cosa somministrare a te e ai tuoi figli, tutte le volte che ci pare‘.

Questa è la normalità nel mondo dell’Ultimo Uomo. Il suo corpo non gli appartiene più e altri possono stabilire quali iniezioni fargli, quando e come intubarlo, a quali TSO (Trattamenti Sanitari Obbligatori) costringerlo senza il suo consenso. E decidere quando farlo morire, sempre senza il suo consenso. Per legge.

E tutto ciò viene imposto tra gli applausi. Invece di inorridire e invocare la legge marziale.

La dittatura sanitaria, che ci toglie la proprietà del nostro corpo, è la fase finale della società dell’Ultimo Uomo.

Si tratta forse della cosa più mostruosa, più diabolica che una società umana potesse immaginare.
Ma parlare di società umana oggi è davvero difficile perché quella dell’Ultimo Uomo non lo è più, è una Zootecnia.
E, come in tutte le zootecnie, il fine ultimo è chiaro.

Siamo allevati come carne da macello e così finiremo, senza la minima protesta, come se avessimo l’intelligenza di una rana bollita, cosa che, in effetti, non sembra essere così lontana dal vero. L’Ultimo Uomo è un essere inutile e anche vagamente ributtante. Nessuno sentirà la sua mancanza.

Quando ci avranno costretto ad accettare l’ennesimo vaccino obbligatorio, per noi e per i nostri figli, dopo aver stuprato innumerevoli volte il nostro corpo e la nostra volontà, quali garanzie avremo che quella non sarà l’Ultima Iniezione, quella mortale?

Data la nostra inutilità sarà la cosa giusta da fare.

 

L’incognita nel mondo dell’Ultimo Uomo: la guerra

Nel mondo orwelliano, e ancor più in quello angosciante di Burgess, vi è una differenza importante con il nostro: la guerra permanente.

Per Orwell la guerra è ‘distruzione creativa’ e può salvare la produzione delle industrie. I suoi tre superstati sono sempre in guerra tra loro, stando però attenti a non farsi troppo male ma solo a distruggere armamenti e prodotti, in modo da poter continuare a ri-produrli. Per Burgess invece la guerra serve prima di tutto a tenere a bada la sovrappopolazione, oltreché a ricostituire le riserve di cibo (qui gli uomini sono diventati cannibali).
In Huxley il governo mondiale, per quanto dittatoriale, assicura invece che le guerre non ci siano più.

Nel nostro mondo si è scelta, apparentemente, per l’Occidente una strada più contorta, una strada di sottosviluppo neo-feudale, che dovrebbe permettere di raggiungere lo stesso obiettivo di controllo totale sul popolo e il suo lento sterminio, senza ricorrere a guerre permanenti. Almeno in attesa di un governo mondiale.

Ma vi sono componenti tra i nostri Superiori Illuminati che la pensano diversamente, che ritengono che la guerra sia invece necessaria. Le guerre del Golfo, dopo il 2001, permisero di distruggere molte risorse e quindi di produrle di nuovo, a spese del paese invaso. Oggi si potrebbe fare la stessa cosa con una guerra Russia-Ucraina, con l’appoggio della Nato. L’Ucraina ne uscirebbe devastata e la Russia sarebbe occupata in una guerra difensiva, rompendo i suoi rapporti con l’Europa.

Difficile non cogliere i rischi di una eventuale escalation del conflitto ma per molti analisti americani il gioco varrebbe la candela. In questo caso, la sovrapposizione con il mondo orwelliano diventerebbe perfetta.

Sembra però che i nostri Superiori Illuminati siano divisi sul ruolo da dare alla guerra. Per alcuni può essere opportuna e necessaria per evitare una crisi di sovrapproduzione e mantenere in vita una sorta di produzione di tipo capitalistico, per altri, oltre che superflua, può comportare rischi indeterminati e potenzialmente fatali.
Per altri ancora è solo la guerra che potrà portare all’agognato governo mondiale: ‘Avremo un governo mondiale che ci piaccia o meno. La sola domanda è se il governo mondiale sarà raggiunto con il consenso o con la forza‘ (James Paul Warburg, 17 gen 1950, qui).

Per cercare di intravedere il futuro dell’Ultimo Uomo infatti dovremo partire proprio da qui: le divisioni presenti tra le elite che sono decisive per l’evoluzione del sistema

(continua)

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