Venerdì 17 settembre 2021 si è tenuta una drammatica riunione del comitato consultivo della Food and Drug Administration (FDA) americana con all’ordine del giorno l’approvazione della fornitura della terza dose del vaccino Pfizer per tutta la popolazione che ne facesse richiesta proposta dall’amministrazione Biden.
Il comitato si doveva esprimere sul seguente quesito: “I dati sulla sicurezza e sull’efficacia dello studio clinico C4591001 supportano l’approvazione di una dose di richiamo COMIRNATY (quello della Pfizer) somministrata almeno 6 mesi dopo il completamento della serie primaria per l’uso in individui di età pari o superiore a 16 anni?”
Lo schiaffo dato alla Pfizer dal comitato consultivo FDA è stato clamoroso: NO a stragande maggioranza, 16 a 2.
La riunione ha avuto risvolti drammatici come raramente si vedono in un comitato tecnico consultivo (che, ricordiamolo, negli Stati Uniti svolge i suoi lavori davanti alle telecamere, non in segreto come in Italia). In genere in questi organismi le cose sono preparate per tempo e la discussione procede linerarmente senza alcuna sorpresa.
Ma questa volta no.
Fin dal mattino le perplessità su questa forzatura dell’amministrazione Biden, ovviamente su sollecitazione della Pfizer, avevano dato luogo a diversi mugugni tanto che alcuni avevano consigliato la Pfizer di modificare il quesito, limitandolo a categorie specifiche. Ma la Pfizer, forte dell’approvazione ottenuta in Israele e del diktat del Presidente, ha preferito andare allo scontro. E ha perso.
Due alti funzionari della FDA avevano recentemente annunciato l’intenzione di dimettersi si dice per le pressioni della Casa Bianca sia sull’approvazione della terza dose che su altre decisioni. Entrambi erano cofirmatari di un articolo di Lancet che sosteneva che gli Stati Uniti avrebbero dovuto essere prudenti. Infatti una delle grandi domande che incombono sul dibattito sulla somministrazione di un terzo vaccino a mRNA riguardava la sicurezza. In particolare: i tassi di miocardite e pericardite aumenteranno dopo una terza dose?
Infatti molti problemi cardiaci potenzialmente gravi sono già stati osservati, soprattutto in uomini giovani che hanno ricevuto vaccini mRNA. Domande senza risposta e senza che Pfizer abbia solo iniziato analisi di alcun tipo.
Tanto che qualcuno ha cominciato ad usare l’espressione ‘Un elefante nella stanza’ per indicare che il problema principale di questi preparati che tutti fingono di ignorare è la sicurezza. Dopo gli interventi del pubblico (ebbene sì, vi sono anche interventi del pubblico, estratti a sorte. Qualcuno lo dica a Draghi) molto critici, alcuni funzionari FDA hanno cominciato a tirare per la giacchetta gli uomini Pfizer, dicendo loro ‘Rimandiamo, rimandiamo’.
Ma non c’è stato verso anche perché, probabilmente, gli uomini Pfizer non avevano l’autonomia per prendere una decisione del genere, forti addirittura del pieno appoggio del Presidente degli Stati Uniti.
A quel punto gli esperti hanno perso la pazienza e hanno letteralmente ‘vomitato’ tutto quanto erano stati costretti a ingoiare fino ad oggi. Ecco alcune delle loro dichiarazioni come riportate da Infowars.
Durante l’udienza, Steve Kirsch, direttore del COVID-19 Early Treatment Fund, ha affermato che le iniezioni stanno uccidendo più persone di quante ne stiano salvando.
“Oggi concentrerò le mie osservazioni sull’elefante nella stanza di cui a nessuno piace parlare: che i vaccini uccidono più persone di quante ne salvano”, ha detto Kirsch in teleconferenza. ‘Ci concentriamo quasi esclusivamente sulle vite salvate dai vaccini e sull’efficacia dei vaccini stessi perché siamo stati portati a credere che i vaccini siano perfettamente sicuri. Ma questo semplicemente non è vero. Ad esempio, ci sono quattro volte più attacchi di cuore nel gruppo di sperimentazione di 6 mesi di Pfizer’, ha continuato Kirsch. ‘Non è stata sfortuna. Il VAERS mostra che gli attacchi di cuore si sono verificati 71 volte più spesso a seguito di questi vaccini rispetto a qualsiasi altro vaccino… Se la mortalità netta per tutte le cause del vaccino è negativa, sia i vaccini che i richiami sono tutti senza senso’.
“Anche se i vaccini avessero una protezione al 100%, significa comunque che abbiamo ucciso due persone per salvare una vita”, ha aggiunto.
Panico in teleconferenza.
Kirsch ha anche spiegato che in alcune case di riposo i dati sulla morte mostrano che circa la metà dei vaccinati era morta, mentre nessuno dei non vaccinati era morto.
L’immunologa virale e biologa Dr. Jessica Rose ha osservato che, sulla base dei dati VAERS, i rischi del vaccino superano i benefici nei giovani, in particolare nei bambini, indicando un aumento di mille volte delle reazioni avverse all’iniezione nel 2021 rispetto agli ultimi decennio.
“C’è un aumento di oltre il 1000% nel numero totale di eventi avversi per il 2021 (nei bambini per i vaccini nel loro complesso) e il 2021 non è ancora finito’, ha detto Rose.
Rose ha anche affermato che i dati suggeriscono che i vaccini COVID stiano provocando le mutazioni del Sars-Cov2 denominate ‘alfa’ e ‘delta’.
‘L’emergere di entrambe queste varianti e il loro successivo raggruppamento sono avvenuti in prossimità temporale del lancio dei prodotti COVID in Israele’, ha affermato.
‘Israele è uno dei paesi più vaccinati e da questi dati sembra che ciò rappresenti un chiaro fallimento di questi prodotti nel fornire un’immunità protettiva contro le varianti emergenti e nel prevenire la trasmissione’ ha aggiunto.
Un medico del pronto soccorso di New Orleans, il dottor Joseph Fraiman, ha notato che non esistono abbastanza dati di studi clinici su larga scala per assicurare agli americani non vaccinati che il rischio di sperimentare gli effetti collaterali del vaccino è inferiore alla loro possibilità di essere ricoverati in ospedale.
La richiesta è che gli studi sui richiami ulteriori siano abbastanza grandi da provare che c’è una riduzione dei ricoveri” ha detto Fraiman al panel della FDA. ‘Senza questi dati, noi dell’establishment medico non possiamo contrastare con sicurezza gli attivisti del vaccino anti-COVID che affermano pubblicamente che i vaccini facciano più danni più di quanto ne evitino, specialmente nei giovani e in salute. Il fatto che non abbiamo le prove cliniche per dire che questi attivisti hanno torto dovrebbe terrorizzarci tutti’ ha aggiunto. Una contestazione avvenuta quindi dall’interno del ‘sistema’.
Dopo queste allarmanti testimonianze, non c’è da meravigliarsi che il comitato della FDA abbia bocciato il programma di richiamo anche se la dimensione della sconfitta ha del clamoroso.
Il voto del panel della FDA contro il programma di richiamo rappresenta un duro colpo per l’amministrazione Biden, che ha annunciato ad agosto il suo piano per la terza dose. Una specie di disastro su tutta la linea che infatti ha avuto un immediato contraccolpo borsistico (le azioni di Pfizer sono scese imeediatamente dell’1,3% e le azioni del partner BioNTech sono scese del 3,6%. Le azioni di Moderna sono scese del 2,4%).
A quel punto alcuni funzionari della FDA hanno preso in mano la situazione e hanno prosposto che si votasse anche su un secondo quesito per raccomandare la terza dose solo agli anziani e ai fragili. Il nuovo quesito era:
‘Sulla base della totalità delle prove scientifiche disponibili, compresi i dati sulla sicurezza e sull’efficacia dello studio clinico C4591001, i benefici noti e potenziali superano i rischi noti e potenziali di una dose di richiamo del vaccino Covid-19 Pfizer-BioNTech somministrata almeno 6 mesi dopo la completamento della serie primaria da utilizzare in:
-individui di età pari o superiore a 65 anni e
-individui ad alto rischio di covid-19 grave’
Forse paghi dello schiaffo dato a Pfizer, il comitato consultivo ha approvato in massa: 18 Si e nessun no. Ma il danno era fatto.
E adesso che succede?
Difficile da dire. Certo, come detto da un vecchio membro FDA, ‘la cosa poteva essere gestita meglio’. Pare che la palla adesso passi all’ACIP, che è il Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione, un comitato separato che consiglia i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie e che si riunirà la prossima settimana. Quel comitato, ha detto Peter Marks della FDA, probabilmente “aggiusterà” le raccomandazioni fatte oggi.
Ma il danno della diretta internet non è più sanabile. Per chi desiderasse approfondire diamo il link del meeting (ovviamente in inglese): https://www.youtube.com/watch?v=WFph7-6t34M
*kirsch non è un medico