Guerra in Ucraina, fine del Globalismo?

Giovedì 24 febbraio 2022 le truppe sovietiche sono entrate in Ucraina mentre attacchi aerei mirati mettevano fuori uso una serie di postazioni, militari e non.
La ragione ufficiale del conflitto è semplice ed è stata espressa direttamente dal Presidente russo Vladimir Putin: non possiamo permettere che l’Ucraina entri nella Nato e ci installi missili nucleari a due passi da casa.
In realtà le cose sono più complesse di così, anche se la quasi totalità dei commenti ufficiali ricalca una vecchia concezione ideologica in cui le potenze contrapposte sono ‘l’un contro l’altra armate’.
Si sente fare riferimento alla crisi del 16 ottobre 1962, quando l’Unione Sovietica aveva installato missili con testate atomiche a Cuba, si rimarcano desueti concetti di Occidente contro Oriente, di imperi marittimi contro imperi continentali, insomma si fa riferimento a tutto quel bagaglio di interpretazioni, tratte dalla geopolitica tradizionale, tanto suggestive quanto inessenziali.
Che lo si faccia per depistare, secondo il più tradizionale degli schemi di guerra, o perché non si comprende bene la natura dei fatti è altrettanto inessenziale.

La lotta in corso tra forze contrapposte è infatti di ben altra portata.

Lo esprime bene Francesco Toscano in un video (qui) con le seguenti parole:
L’idea di poter governare dal centro nascosto di una oligarchia del denaro, di poter dominare tutti i popoli del mondo annullando tradizioni, identità, autodeterminazione dei popoli è palesemente fallita’.
Lo scontro in atto in Ucraina non è quindi tra Stati Uniti e Russia ma tra le oligarchie della finanza internazionale contro tutti i popoli e in particolare contro il popolo russo che non accetta la perdita della sua sovranità per consegnarla in toto a un governo mondiale invisibile.
Secondo Toscano, insomma, il Grande Reset di Klaus Schwab si è ‘infranto sugli scogli di un popolo, quello russo, che ha scelto, anche a costo di pagare un caro prezzo, di non lasciarsi assorbire dentro questa melassa velenosa, presentata ipocritamente come dimensione del benessere perenne, della libertà, della pace quando in realtà si tratta semplicemente di un progetto politico totalitario e violento, per quanto accompagnato da uno stucchevole e ipocrita politicamente corretto’.

Toscano ha indubbiamente molte ragioni.
I vecchi ‘soggetti’ usati dalla geopolitica, come ad esempio gli ‘Stati Uniti’, che si ergono a difesa del rispetto del diritto internazionale, dopo avere invaso una miriade di paesi negli ultimi decenni, in palese dispregio anche della decenza, sia che siano stati guidati da repubblicani che da democratici, non sono più gli ‘attori’ della commedia.
Gli Stati Uniti di fatto non esistono più come soggetto decisionale, così come non esistono più la Russia o l’Italia, o l’Europa o la Nato.
La Nato in particolare oggi non è il braccio armato degli Stati Uniti ma delle oligarchie mondialiste.
Difficile da digerire ma le prove sono inoppugnabili.

La grande maggioranza degli americani infatti sta con Trump che definisce Putin ‘smart’ (qui) pur prendendone le distanze  e che disprezza profondamente le elite truffaldine che oggi guidano il paese (Video).

Ecco la traduzione del discorso di Trump:
‘Usano la Big Tech per censurarti, il Deep State per spiarti, le agenzie di intelligence per incastrarti, i media per calunniarti… truccano le elezioni per privarti del diritto di voto… mentre affermano di essere loro a difendere la democrazia e la giustizia. È solo merda’.

L’Europa è oggi un becero aggregato di burocrazie delegittimate ‘in odio alla fortuna e agli occhi degli uomini’ come ebbe a dire Shakespeare (qui).
Le elite di Bruxelles non godono di nessun consenso popolare e sono costrette e mettere a capo delle nazioni direttamente uomini della finanza mondialista, con elezioni più o meno manipolate (Macron in Francia) o addirittura senza ricorrere a elezioni (Draghi in Italia).

Se la pubblica opinione europea avesse la possibilità di accedere a una informazione solo minimamente neutrale l’apparente consenso di cui godono le elite globaliste in Europa evaporerebbe come neve al sole.
Le pseudo-democrazie europee vivono solo su una ridicola narrazione di regime, promossa dal totale appiattimento dei mass media, da loro finanziati, e dalla corruzione di classi politiche amanti del denaro e a volte succubi di minacce personali.

Questa è la grande verità.
Questo è il mondo ‘libero’ che si contrappone al popolo russo, fiero della sua indipendenza, mondo che ha dato così brillante immagine di sé con la pandemia del Covid-19.
Come dice Trump alla fine del video, un mondo di ‘vera merda’.

Le elite mondialiste lo sanno anche troppo bene. Anzi i paesi più precari (per loro) sono proprio quelli, come l’Italia, dove il consenso alla loro dittatura mediatica sembra plebiscitario.
Sanno benissimo che, se mai i mezzi di comunicazione passassero in mani altrui, il popolo italiano passerebbe dall’altra parte nello spazio di un mattino. Prima della guerra tutti fascisti, dopo la guerra tutti antifascisti. Siamo fatti così: ‘Francia o Spagna basta che se magna’.
Non a caso qui da noi è stato inviato uno dei pezzi da novanta di cui dispongono le elite transnazionali, Mario Draghi, che per ora sta facendo il lavoro che gli è stato assegnato con quell’inevitabile grado di disprezzo, per le masse e i partiti, che è loro proprio.

L’interpretazione di Toscano, nella sua indiscutibile verità, non può ovviamente avere nessuna risonanza nell’informazione mainstream perché la conclusione sarebbe automatica: chi non è d’accordo con le elite finanziarie che dominano l’Occidente si ritrova a sostenere il popolo russo.

Come dice perfettamente Toscano: ‘Dovunque ci siano uomini che non vogliono subire i soprusi di queste caste che venerano il dio ‘spread’, essi sono nostri amici e nostri alleati. Non cedete nel tranello di dividere i russi dagli americani, gli occidentali dagli orientali. Il nemico è lo stesso e porta, in ogni angolo della Terra, non le bandiere di un paese piuttosto che di un altro ma quello apolide di chi serve solo le ragioni del denaro’.

Ritrovarsi dalla stessa parte della barricata in compagnia di un vecchio marpione del KGB, come Putin, rotto a tutte le esperienze, può essere una cosa non immediatamente digeribile.
Ma, con questa interpretazione degli eventi, ci si ritrova anche dalla parte di Trump e cioè della maggioranza degli americani: ‘Anche negli Stati Uniti, dentro la patria dell’Impero, stanno nascendo fortissimi contrappesi che mettono in discussione il protrarsi di quello malefico progetto politico’ continua l’ineffabile Toscano.

Essere dalle stessa parte di Putin ma anche di Trump diventa immediatamente cosa più accettabile, date le ovvie differenze tra i due, anzi questo solo fatto significa avallare l’interpretazione della guerra ucraina: una guerra dei popoli liberi, a prescindere dalle loro differenze, contro i poteri finanziari che vogliono un governo mondiale del denaro sulla pelle delle masse.

Non a caso Trump è censurato da tutti i media, altrimenti la gente potrebbe riuscire a fare 2+2, ma la censura verso di lui sarà sempre più difficile dopo l’uscita del suo social.
Le grottesche narrazioni delle Tv italiane ignorano accuratamente questo ‘Elefante nella stanza’: il 62% del popolo americano è con Trump, per cui quando dicono gli ‘Stati Uniti’ bisognerebbe rispondere: quali Stati Uniti, quelli di una minoranza che sembra essere al potere sulla base di elezioni truccate o gli Stati Uniti, quelli veri?

Insomma il confine della guerra non è in Ucraina ma attraversa trasversalmente tutto il mondo, dagli Stati Uniti, all’Europa, alla Russia e alla Cina.

La Cina, ecco l’altro corno del dilemma. Stato totalitario post-comunista (ma non poi tanto post), è sfuggita di mano al piano delle elite globaliste. Basta sentire come si esprime Soros su Xi per capire che per le elite transnazionali che, con Kissinger, aprirono le porte alla Cina negli anni ‘70, le cose non stanno andando così bene (qui). Per quanto riguarda la Cina le minacce di Soros sono addirittura esplicite: caro Xi, non sarai rinnovato nella prossima assemblea del partito (qui).

In ogni caso Toscano si sente ottimista e ci conforta affermando:
La globalizzazione ha fallito e il sistema unipolare è arrivato sul binario morto… Non è più possibile far finta di non sapere che questo modello globale non regge più’.

Purtroppo noi non siamo così convinti che le cose stiano così.

Che le elite globali si stiano giocando il tutto per tutto è scontato. Non avrebbero messo a capo dell’Italia e della Francia uomini direttamente riconducibili alla grande finanza, cosa mai neppure osata nei decenni passati, anzi addirittura aborrita. Il potere vero, per loro, deve stare nell’ombra.
Ma un video di Putin, costretto a correggere il capo dei suoi servizi segreti sulla operazione ucraina, è drammatico e dimostra che i consenso su di lui, tra i vertici, è tutt’altro che plebiscitario.

La situazione interna della Russia, nonostante l’appoggio del popolo al governo, è critica, Gli oligarchi russi non sono solo infidi, ma sono pronti al colpo di mano a un solo segnale dei capi internazionali.

I primi giorni della campagna di guerra, con la sospensione delle operazioni prima di instaurare una ipotetica trattativa, è un tale errore tattico e strategico che mette il sospetto che molti generali russi stiano in realtà dall’altra parte.

Come i generali massoni di Franceschiello contro Garibalrdi o i generali inglesi contro le raffazzonate truppe ribelli americane. Un copione già visto altre volte insomma, in cui il potere del denaro, della corruzione e della massoneria induce i vertici militari all’alto tradimento senza ritegno alcuno, nella convinzione che nessuno mai li metterà sotto accusa.
E questo significa che la guerra ucraina Putin potrebbe anche perderla o comunque essere imprigionato in una palude senza fine da cui l’uscita programmata sarà solo la sua defenestrazione.
La sua faccia, gonfia, cortisonica e preoccupata non fa pensare nulla di buono, anzi fa supporre che la guerra ucraina sia stata solo una trappola ben congeniata a cui Putin non sia stato in grado di sottrarsi.

Insomma non è vero che l’ordine unipolare è tramontato, tutt’altro. Siamo certamente allo scontro finale, ma non sappiamo proprio chi vincerà e la potenza delle diaboliche forze mondialiste è tutt’ora soverchiante.
Il governo mondiale potrebbe anche essere alle porte se la guerra ucraina porterà alla resa della Russia cristiana.

Ma se anche i russi e i cinesi riuscissero a sottrarsi all’abbraccio mortale dei globalisti, essi hanno pronto un piano B.
Il piano A, si è detto, è quello descritto da Huxley in Il Mondo Nuovo, cioè un governo mondiale totalizzante, ma il Piano B è quello descritto da Orwell nel suo 1984, dove tre grandi super-stati, Oceania, Eurasia e Estasia, sono sempre in guerra tra loro per perpetuare lo status quo.
I tre super-stati sono inoltre organizzati al loro interno più o meno allo stesso modo, con controlli totalizzanti per i cittadini sul tipo del Green Pass o del Sistema di Merito Sociale cinese.
Se Putin e Xi perderanno si andrà, in tempi brevi, verso il piano A del governo mondiale dei banchieri usurai, altrimenti le elite ripiegheranno sul piano B, dove le nostre oligarchie domineranno sul solo Occidente (per ora), contando che le elite degli altri Super-stati abbiano gli stessi loro obiettivi e siano, in ultima analisi loro alleati contro i popoli.

In ogni caso, nessuno verrà a salvarci, né Putin né Xi né i loro successori. Il nostro futuro sarà solo sulle nostre spalle.

Per un quadro più generale si veda: Maurizio Agostini. L’assassinio della Storia – Il tramonto del pensiero giudaico cristiano.

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