Cameriere… Champagne

Oggi, 27 febbraio 2023, è una data importante: il (poco) glorioso Partito Comunista Italiano e i suoi pallidi epigoni sono finalmente morti.

Con l’elezione di Elly Schlein a segretario del PD la base storica della ‘classe operaia’ ma anche degli impiegati, dei pensionati, insomma di quello che è ancora il ‘popolo’ non ha più un partito di appartenenza ideologica.

Come dicevano, senza fare nomi, i nostri vecchi conoscenti ai vertici del PCI, PDS, PD: ‘Non ti preoccupare, il Partito è cosa che si domina dall’alto’.

Implicito era il riferimento allo scarso quoziente intellettivo degli iscritti che, poco inclini al pensiero autonomo, erano sempre disponibili a seguire le indicazioni dei vertici, qualunque esse fossero, anche se palesemente contrarie ai loro interessi.

Da Berlinguer in poi i vertici del partito spostarono progressivamente la sua collocazione politica sempre più a favore del grande capitale internazionale, senza apparenti proteste.

Il ‘top’ fu raggiunto con l’entusiastico appoggio al governo Draghi, massima espressione delle oligarchie bancarie mondialiste, nemiche giurate dei popoli, e alla criminale campagna vaccinale.

Il Partito subì una certa emorragia di voti in termini assoluti e fu squassato da varie scissioni, ma mantenendo sempre circa un 20% dei voti, dato il crescente astensionismo.

I suoi dirigenti avevano venduto gli interessi delle masse al grande capitale (come dimenticare le lenzuolate di ‘privatizzazioni’ dell’allora ministro Bersani?) ed erano additati dai più come ‘servi dei padroni’ senza mostrare la minima vergogna.

Ma, oggi, 27 febbraio 2023, i suoi dirigenti ‘servi’ sono stati sostituiti dai ‘padroni’ in prima persona.

Elly Schlein, ebrea askenazita di famiglia miliardaria, con cittadinanza italiana, svizzera e americana, frequentatrice della bolognese Johns Hopkins University e quanto ne consegue, entusiastica esponente della sessualità fluida, è oggi il segretario del partito.

Si tratta di una vera rivoluzione.

D’altra parte un partito che permette, con il meccanismo delle primarie che si è dato, di farsi votare i vertici da chi non è neppure iscritto (cioè da chiunque anche da simpatizzanti di Fratelli d’Italia, in linea di principio) palesa una tale stupidità che va ben al di là della scarsa consapevolezza dimostrata inequivocabilmente dalle masse comuniste nei decenni.

Bisogna invocare uno ctonio ‘cupio dissolvi’, una voglia di scomparire, di porre fine per sempre alla propria esperienza politica, evidentemente considerata nel proprio subcoscio totalmente fallimentare.

Il PD prese, nelle elezioni 2022, più di 7 milioni di voti. Alle primarie, aperte a tutti e non ai soli iscritti, hanno partecipato solo 1,1 milione di persone, il minimo storico di sempre. Circa 587.000 sono andati alla Schlein e 505.000 a Bonaccini. Per votare era necessario solo versare 2 euro per le spese.

Con la modesta cifra di poche decine di migliaia di euro chiunque poteva indirizzare l’esito del voto, nella perfetta legalità.

Chiunque, proprio ‘chiunque’, dai servizi segreti afgani, ad altri partiti italiani, dai Fratelli d’Italia ai 5 Stelle, da qualunque ONG, ma anche privati cittadini, con un modestissimo impegno finanziario, potevano influenzare le elezioni e avere il segretario del PD di loro gradimento.

La elezione della Schlein è avvenuta contro il parere degli iscritti al partito, che invece avevano sostenuto al 60% la cariatide Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna e ultimo dinosauro della vecchia nomenclatura. Tutti, o quasi, i sindaci del PD, cioè quelli che hanno preso i voti veri, avevano appoggiato pure loro Bonaccini, ma non è bastato.

Che succede adesso?

Riusciranno i vecchi iscritti a sopportare le indicazioni di un segretario che antepone la difesa dei ‘diritti’ degli LGBT+ al diritto ad avere un lavoro o una pensione decente? Che propone una rigorosa applicazione delle restrizioni pseudo-ambientali, a scapito dei risparmi degli italiani e della tutela delle loro industrie?

Davvero non lo crediamo.

Non perché la base elettorale del PCI-PDS-PD abbia acquistato una maggiore consapevolezza ma perché la Schlein è altro, è proprio un’altra ‘cosa’, in cui l’iscritto non si può riconoscere.

Questa ‘cosa’ ha una sua base elettorale consistente, valutabile in un non trascurabile 5-7% su base nazionale, fatta di radical-scic in genere benestanti, da fenomeni mediatici tipo ‘sardine’ e, forse, da qualche marginale recupero dai beneficiari del reddito di cittadinanza (che però è oggi a pieno titolo 5 Stelle) ma non ha più nulla a che vedere con la base storica operaia di masse orgogliosamente ‘comuniste’.

Come possono politici di rilievo, come Emiliano o De Luca, che, con tutti i loro limiti, hanno una base elettorale populista e popolare, aderire entusiasticamente agli elitari messaggi pro-miliardari della Schlein?

Non possono.

Non si tratta di prevedere automaticamente scissioni del partito ma, da oggi, abbiamo una certezza in più: che vi sono altri milioni di votanti che non hanno più nessun tipo di rappresentanza, neppure quella ‘finta’ e alla fine ‘venduta ai padroni’ che dava loro il vecchio PD.

Come non festeggiare, seguendo l’immortale invito di Peppino di Capri?

Cameriere, schiavo precario e sotto-pagato, portaci subito dello Champagne, di quello buono mi raccomando, che noi possiamo permettercelo.

 

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Un pensiero riguardo “Cameriere… Champagne”

  1. Riuscendo a fare Segretaria del PD una aschkenazita puro-… naso – verosimilmente ansiosa di togliere ai goìm (non ebrei) beni materiali e diritti politici (conforme al Talmùd) e moralità (conforme a una corrente della Kabbalàh) – nella Sinistra partitica l’establishment ha definitivamente:
    • dato voce pubblica primaria a chi anela a corruzione intellettuale e morale;
    • limitato voce pubblica a chi anela a giustizia economica (le attenzioni sono riservate alle brutte facce dalla brutta voce, anche nel senso che la delinquenza – tra esse abbondante – deve rimanere impunita).
    Io – di forte sentire (pathos) verso i valori trascendenti – non trovo motivi per brindare.

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